SIGNORELLI, Maria
SIGNORELLI, Maria. – Nacque a Roma il 17 novembre 1908 da Angelo (1876-1952), medico radiologo e tisiologo, collezionista d’arte, e da Olga Resnevič (1883-1973), medico lettone, scrittrice e traduttrice di Fëdor Dostoevskij, biografa di Eleonora Duse.
Prima di tre sorelle, crebbe in via XX settembre a Roma, nel palazzetto Bonaparte, in un ambiente cosmopolita. La casa dei genitori, infatti, era frequentata abitualmente da scrittori, artisti, mecenati, musicisti, tra cui Giuseppe Ungaretti, Sergej M. Ėjzenštejn, Filippo Tommaso Marinetti, Fortunato Depero, Luigi Pirandello, Giorgio De Chirico. Il padre di Signorelli aiutava i giovani artisti, curandoli gratuitamente e acquistando o sovvenzionando le loro opere. Fu anche uno dei principali finanziatori del teatro dei Piccoli, guidato da Vittorio Podrecca e specializzato nell’uso delle marionette.
Fu una bambina taciturna, che sognava di fare il clown per rallegrare chi fosse triste. Fin da piccolissima dimostrò una fantasia potente e la capacità di dare vita alla propria immaginazione. Scrisse racconti e poesie, arricchiti da disegni e fumetti, ispirandosi alla quotidianità: le sorelle, le amiche, la gatta Pisolina. Iniziò anche a costruire personaggi di carta, dotati di qualche marchingegno che li potesse fare camminare o piegare la testa. Utilizzando degli stracci, cominciò poi a realizzare dei pupazzi.
Dopo il liceo, si iscrisse all’Accademia di belle arti di Roma. Contemporaneamente frequentò il corso di scenografia del teatro dell’Opera, diretto da Nicola Alexandrovich Benois e Camillo Pallavicini. Qui si specializzò, oltre che in scenografia, anche nella realizzazione dei costumi di scena.
In quegli stessi anni frequentò il teatro degli Indipendenti di Carlo Ludovico Bragaglia – il padre di Signorelli era il medico del celebre regista – e nel 1928 ne divenne assistente alla scenografia. Realizzò la sua prima scenografia nel 1929, per lo spettacolo Ingranaggi di Francis Edward Faragoh. Quello stesso anno allestì inoltre la sua prima mostra presso la Casa d’arte Bragaglia, intitolata Figurini plastici, nella quale espose dei fantocci: sculture morbide realizzate con tessuti, fili, nastri e con l’aggiunta occasionale di altri materiali come bottoni o frammenti di specchio. La mostra ebbe un tale successo che l’anno dopo Signorelli, presentata da De Chirico, espose a Parigi, nella galleria Zak.
Nel 1931 partì per Berlino, dove rimase per due anni. Qui frequentò la scuola di Max Reinhardt ed ebbe modo di mostrare le proprie opere presso la galleria Gurlitt. Nel 1934, ritornata in Italia, insieme a Carlo Rende creò il Pluriscenio M, un progetto di palcoscenico multiplo in grado di presentare contemporaneamente sette ambienti diversi.
La sua attività di scenografa e costumista aumentò di anno in anno e Signorelli collaborò con numerosi teatri: disegnò per esempio le scene di Tancredi e Clorinda per il teatro alla Scala di Milano, firmò i costumi di Amelia al ballo per il teatro dell’Opera di Sanremo, realizzò le maschere di Orpheus e di Didone ed Enea per il teatro dell’Opera di Roma. Intanto, nel 1937, creò i suoi primi spettacoli di marionette, su proposta della cantante svizzera Marietta Amstad.
Nel 1939 sposò il pedagogista Luigi Volpicelli. Ebbero tre figli: Giuseppina, Maria Letizia e Ignazio. La figlia maggiore, Giuseppina, ha ricordato: «Io nacqui in tempo di guerra. Non c’erano per i bambini né giochi, né teatri, né feste, né svaghi, per questo mio padre e mia madre decisero di preparare per me degli spettacoli di burattini: lui scriveva i testi, lei costruiva i pupazzi, ed insieme recitavano. [...] Credo che, in realtà, mia madre avesse nel sangue questa passione per i burattini. Già nel ’17, assisteva quasi giornalmente agli spettacoli del Teatro dei piccoli di Podrecca, e si stupiva, una volta salita sul palco, di come fossero piccole e inerti le marionette che, piene di vita e maestose, pochi attimi prima avevano riempito la scena» (Le parole consumate..., 2003, p. 50).
Nel 1947 fondò la Compagnia dell’Opera dei burattini, diventando una delle protagoniste italiane più rilevanti del teatro di figura. Realizzò centinaia di spettacoli, pensati sia per i bambini sia per un pubblico adulto. Tra i più originali ci furono quelli interamente dedicati alla danza, poiché negli spettacoli di teatro di figura il balletto era stato utilizzato fino a quel momento solamente per il finale. Era la stessa Signorelli a costruire i burattini interpreti dei suoi spettacoli, alcuni a bastone, altri a guanto: «Non ho realizzato nessuna opera utilizzando burattini, scene e materiali preesistenti. O si riesce a creare dal nulla un nuovo spettacolo, in una estrema compiutezza e aderenza interiore o non ci si riesce, e allora è bene rimandare la realizzazione a tempi di migliore ispirazione» (Signorelli, 1963). Le sue opere girarono in tutto il mondo, dall’Europa all’Asia, dall’America all’Australia. Nel corso della sua attività ebbe modo di collaborare con moltissimi autori, attori, musicisti e registi: da Guido Ceronetti a Gianni Rodari, da Michele Mirabella a Carlo Verdone, da Ennio Morricone a Lina Wertmüller, da Silvano Agosti a Emanuele Luzzati.
Affiancò alla produzione di burattini e di spettacoli un’intensa attività didattica. Fu autrice di diverse trasmissioni radiofoniche e televisive e di numerosi articoli e volumi, tra cui Giocare al teatro (Roma 1963), Il gioco del burattinaio (Roma 1975), Bim bum bam: strumenti musicali fatti in casa (Roma 1977), Storia e tecnica del teatro delle ombre (L’Aquila 1981). Fu la curatrice, in Italia e all’estero, di mostre sul teatro di figura, mentre le sue opere furono protagoniste di diverse esposizioni. Nel 1972 l’Università di Bologna istituì per Signorelli, honoris causa, la prima cattedra italiana di teatro d’animazione, presso il DAMS della facoltà di lettere.
Membro dell’UNIMA (UNion Internationale de la Marionnette), nel 1961 progettò per questa istituzione un convegno a Frascati e il Festival internazionale di marionette e burattini al teatro Valle di Roma. Nel 1980 partecipò alla fondazione della sezione italiana dell’UNIMA, di cui divenne presidente.
Nella sua casa romana a Trastevere, raccolse una delle più importanti collezioni private d’Europa, composta da migliaia di pezzi, in parte costruiti da lei stessa e in parte provenienti da ogni parte del mondo: marionette, burattini, sagome per gli spettacoli di ombre, pupi siciliani, bambole, rotoli di scenari, cartelloni e manifesti, diapositive, fotografie, giochi, aquiloni, copioni, spartiti musicali e documenti vari. Il primo nucleo organico della collezione furono alcuni materiali legati all’attività del teatro dei Piccoli di Podrecca: Signorelli acquistò circa duecento marionette e diversi abiti, fondali, bozzetti e altri documenti. Iniziò anche ad annotare su un registro i personaggi raccolti, dove e da chi li aveva ricevuti e l’eventuale prezzo dell’acquisto. L’elenco però si interruppe presto, a causa del troppo materiale da catalogare. Con il tempo, infatti, la raccolta – attraverso acquisizioni, scambi, donazioni e i tanti viaggi – si ingrandì notevolmente.
Morì a Roma il 9 luglio 1992.
Giuseppina Volpicelli continuò a occuparsi della collezione della madre, della tutela e della divulgazione, affrontando un considerevole lavoro di riordino e catalogazione. Una piccola parte della collezione è ospitata a Cividale del Friuli presso il Centro internazionale Vittorio Podrecca - Teatro delle meraviglie di Maria Signorelli.
Fonti e Bibl.: M. Signorelli, La gentile burattinaia, in La Stampa, 11 maggio 1963; G. Vergani - L. Vergani - M. Signorelli, Podrecca e il Teatro dei Piccoli, Udine 1979; M. S.: teatro, marionette e burattini (catal.), Sestri Levante 2000; Le parole consumate del Teatro dei Piccoli di Vittorio Podrecca. Atti del Convegno di studi... 2002, a cura di M. Castagnara Codeluppi, Cividale del Friuli 2003; A. Di Genova, Marionette in cerca di museo, in Il Manifesto, 11 dicembre 2004; La fabbrica di sogni, a cura di P. Veroli - G. Volpicelli, Bologna 2005; A. Cipolla - G. Moretti, Storia delle marionette e dei burattini in Italia, Pisa 2011; M. S. tra scena e libri, una vita per il teatro, a cura di G. Sammartano - A. Oteri, Torino 2011; Il principe e la sua ombra. Burattini e marionette tra Oriente e Occidente dalla collezione di M. S. (catal.), Roma 2013.