MANINA (Manini, Manio), Maria
Nata intorno agli anni Novanta del Seicento, non si hanno notizie di questo soprano italiano prima del suo debutto sulle scene londinesi. La prima informazione risale al maggio del 1712 e riguarda la partecipazione della M. nel ruolo di Eucharis all'opera inglese Calypso and Telemachus di John Hughes e John Ernest Galliard, rappresentata al Queen's Theatre di Haymarket. Lo spettacolo fu, tra l'altro, la prima delle varie occasioni in cui la M. si esibì a fianco di un'altra cantante italiana, Margherita de l'Épine (qui nei panni della protagonista, Calipso).
Negli anni successivi, sempre al Queen's Theatre, la M. si segnalò quale interprete händeliana, vestendo i panni di Almirena nel Rinaldo (repliche del 1712 e 1713, ma sostituita nel dicembre 1714), forse di Fedra nel Teseo (1713) e di Celia nel Lucio Cornelio Silla (1713); la M. non raggiunse, tuttavia, la fama di altre cantanti italiane attive sulla scena londinese quali Margherita Durastanti, Francesca Cuzzoni e Faustina Bordoni. Dai documenti relativi ai pagamenti per le opere della stagione 1712-13, si evince che la M. ricevette il compenso minore di tutta la compagnia (100 ghinee, contro le 645 del castrato Valeriano Pellegrini: cfr. Milhous, 1984, p. 576).
Dato il ruolo secondario assegnato alla M. e visto il suo basso compenso, si presume che all'epoca dovesse essere in giovane età - circa vent'anni - e al principio della carriera. Erano anni difficili per l'opera italiana a Londra: sventure finanziarie e feroci lotte intestine tra impresari teatrali avevano minato la stabilità del sistema produttivo. Ciò nonostante, la M. mantenne la sua scrittura presso il Queen's Theatre ancora per un anno e partecipò a due pasticci messi in scena dall'impresario John Jacob Heidegger, Ernelinda e Arminio (1714).
Dall'ottobre del 1715 non è più citata nelle fonti come "signora [o Mrs] Manina" (l'ultima volta risale al giugno 1714), ma come "signora Manina Fletcher, formaly Menene [sic]" (The London stage, p. 370): fra il 1714 e il 1715 sposò pertanto un Fletcher, di cui non si conosce l'identità. Nella stagione fra il 1715 e il 1716 iniziò una collaborazione con il nuovo teatro di Lincoln's Inn Fields (inaugurato l'anno precedente) che, pur con qualche interruzione, si concluse solo nel 1732. La M. partecipò ai masques, alle pantomime, agli intermezzi musicali e ai concerti organizzati nel teatro, sebbene la sua presenza sia attestata negli stessi anni anche in altri luoghi londinesi: tra gennaio e marzo del 1718 si esibì in due storiche sale da concerto, Hickford's Room e York Buildings.
Dopo due intense stagioni teatrali al Lincoln's Inn Fields (1718-20) e una stagione di due soli concerti (dicembre 1720 e marzo 1721), la M. scomparve dalle scene fino al 1726. Non si può escludere che tale assenza sia stata causata dal lutto per la morte del primo marito; infatti nell'estate del 1727 la M. si risposò con il compositore tedesco Seedo (anche Sydow o Sidow; Roberts, p. 182, congettura la morte del precedente marito nella prima metà degli anni Venti). Già nell'ottobre del 1726, la M. aveva ripreso l'attività musicale con pieno vigore, interpretando - come già nel 1717 - un ruolo da protagonista in uno degli spettacoli londinesi con il più alto numero di repliche, Camilla di Giovanni Bononcini, adattata per il pubblico inglese da Nicola Francesco Haym. Nelle stagioni successive i ruoli della M. (ora "Mrs Seedo") al Lincoln's Inn Fields si moltiplicarono: dal 1727 fu Proserpina nelle repliche di Harlequin sorcerer e Venere in Apollo and Daphne; dal 1730 fu Cassiope in Perseus and Andromeda, Proserpina in The rape of Proserpine e Selima in The sultan (tutti drammi di Lewis Theobald). Sempre nel 1730 interpretò parti maschili principali nelle repliche di due noti masques, Venus and Adonis di John Cristopher Pepusch e Myrtillo di Colley Cibber.
Pepusch - che dal 1716 fu direttore musicale del Lincoln's Inn Fields - oltre a essere tedesco come il marito della M., aveva sposato dopo il 1718 l'amica e collega della M., Margherita de l'Épine, legando così le vicende dei Seedo a quelle dei Pepusch (cfr. Roberts, p. 183).
Negli stessi anni la M. si esibì, sempre al Lincoln's Inn Fields, in alcuni concerti di canto (marzo 1728 e 1729), presentando ballate inglesi e scozzesi e arie d'opera italiane. L'ultima opera interpretata dalla M. fu il Thelemacus di Alessandro Scarlatti (ibid., maggio 1732).
Nella stagione 1732-33, infine, comparve occasionalmente sulla scena di altri teatri londinesi, presso cui lavorava il marito: al New Theatre in Haymarket interpretò Concordia, Vittoria e Pace in Britannia di John Frederick Lampe, e al teatro di Drury Lane cantò nel ruolo di Dafne proprio in un masque del marito, Venus, Cupid and Hymen (in questa occasione cantò anche la de l'Épine dopo quindici anni di assenza dalle scene).
Dal 1733 non si hanno più notizie dirette della M., ma grazie alle informazioni biografiche su Seedo è noto che, in seguito a problemi finanziari, nel 1736 lasciò con lui l'Inghilterra per trasferirsi a Potsdam dove si presume sia morta in data sconosciuta.
Fonti e Bibl.: Ch. Burney, A general history of music (1776-89), New York 1957, p. 681; The London stage (1660-1800): a calendar of plays, entertainments & afterpieces…, II, 1700-1729, a cura di E.L. Avery, Carbondale, IL, 1960, pp. 258, 284, 292, 300 s., 319, 321, 325, 368, 370, 372, 375, 399, 404, 414, 416, 419, 429, 438, 453, 455 s., 479, 485, 506, 511-513, 515, 519, 530, 535, 537-539, 541, 548, 566, 568 s., 573, 605, 618, 880, 892, 920, 932, 935, 937, 967, 988, 991 s., 1013, 1020 s.; III, 1729-1747, a cura di A.H. Scouten, ibid. 1961, pp. 4, 28, 43, 53, 78, 80-82, 91, 101 s., 141, 156, 158, 161, 166, 212, 230, 247, 302; W.H. Rubsamen, Mr. Seedo, ballad opera and the Singspiel, in Miscelánea __en homenaje a monseñor Higino Anglés, Barcelona 1961, II, pp. 775-809; E.V. Roberts, Mr Seedo's London career and his work with Henry Fielding, in Philological Quarterly, XLV (1966), pp. 179-190; J. Milhous, Opera finances in London, 1674-1738, in Journal of the American Musicological Society, XXXVII (1984), 3, pp. 567-592; Händel-Handbuch, IV, Dokumente zu Leben und Schaffen auf der Grundlage von O.E. Deutsch "Händel: a documentary biography", Kassel 1985, pp. 57, 59, 61, 63 s.; J. Milhous - R.D. Hume, J.F. Lampe and English opera at the Little Haymarket in 1732-33, in Music & letters, LXXVIII (1997), 4, p. 509; J. Milhous - R.D. Hume, Heidegger and the management of the Haymarket Opera, 1713-33, in Early Music, XXVII (1999), 1, pp. 65-84; M. Rätzer, Szenische Aufführungen von Werken G.Fr. Händels vom 18. bis 20. Jahrhundert. Eine Dokumentation, Halle a.d. Saale 2000, pp. 30, 43, 45; The New Grove Dict. of music and musicians, XV, pp. 32 s.; XXXIII, p. 763 (s.v. Seedo).