BONELLI, Maria Luisa
Nacque a Pesaro l'11 nov. 1917 dal generale Luigi e da Adele Giamperoli. Dopo la fanciullezza vissuta nella città natale, seguì le sorti della famiglia a Firenze, dove il padre era stato trasferito per servizio. Compì ivi gli studi letterari, laureandosi in lingua e letteratura spagnola sotto la guida di M. Casella, e ottenendo in seguito anche l'incarico di spagnolo presso la facoltà di scienze politiche di Firenze. Successivamente, contribuì a far maturare i suoi interessi per la storia della scienza e in particolare per la museologia scientifica l'amicizia con Andrea Corsini, illustre medico e mecenate, organizzatore sia della I Mostra nazionale di strumenti scientifici in Firenze, con G. Abetti, A. Garbasso e P. Ginori Conti, nel 1927, sia dell'Istituto di storia della scienza, dove il ricco patrimonio strumentale accumulato in Firenze nel corso dei secoli fu collocato presso la sede dei palazzo Castellani, a partire dal 1927. Ivi esso rimase definitivamente, nonostante i gravi danneggiamenti subiti durante l'ultima guerra. La B. divenne quindi conservatrice dell'Istituto e del museo a partire dal 1942 sotto la direzione di A. Corsini, e alla sua morte (nel 1961) gli subentrò nella direzione. Fu comunque sempre attivamente responsabile, anche a fianco del direttore Corsini, della lunga e complessa opera di restauro e di riordino del palazzo e degli strumenti in esso contenuti fino alla loro definitiva sistemazione, completata sotto la sua direzione nel 1964. Già durante questo periodo, la B. sidedicò con entusiasmo e competenza all'allargamento e alla catalogazione, oltre che degli strumenti scientifici, dei ricco ed imponente fondo librario depositato presso lo stesso Istituto e museo, e in quest'opera proseguì per tutta la vita come direttrice. Particolarmente efficace fu il suo intervento nel momento della disastrosa alluvione di Firenze del novembre 1966, allorché si prodigò nel recupero e nel restauro dei preziosi cimeli, ridotti talvolta in pessirne condizioni.
Il suo impegno di conservatrice e poi direttrice dell'Istituto e museo di storia della scienza di Firenze non le impedì comunque di proseguire nell'insegnamento universitario nel campo della storia della scienza da lei successivamente prescelto. Fu quindi professore incaricato di storia della scienza presso l'università di Carmerino dal 1972 fino alla morte, profondendo ivi le grandi qualità di didatta e divulgatrice, la ricca e raffinata cultura umanistica e le vaste conoscenze tecniche e scientifiche. e tenendo comunque sempre strettamente unite didattica e ricerca.
Anche a Camerino contribuì infatti a valorizzare, anche presso i suoi studenti, e a sistemare tradizioni e reperti tecnico-scientifici locali, in particolare l'opera del fisico, astronomo e costruttore di strumenti del XVII secolo Eustachio Divini di Sanseverino Marche (M.L. Bonelli-A. Vari Helden, Divini and Campani: a Forgotten Chapter in the History of the Accademia del Cimento, in Annali dell'Istituto e museo di storia della scienza di Firenze, VI [1981], n. 1, suppl., pp. 3-176), mentre si occupò della ricerca e conservazione di meridiane ed orologi solari in genere reperibili nella zona, attività cui ella era peraltro chiamata a sopraintendere in tutto il territorio nazionale come ispettore onorario per la ricerca e la conservazione dei documenti storici della scienza e della tecnica in base ad una nomina avuta il 13 luglio 1965 relativamente alla provincia di Firenze, e che le fu poi estesa a tutto il territorio nazionale. Oggetto dei suoi interessi di ricerca più specifici - aldilà dei suo più generale impegno di direttrice dell'Istituto e museo di Firenze e di docente di storia della scienza a Camerino, che la portava ad un aggiornamento ed un allargamento continui nell'ambito dei suoi studi - furono comunque i primi secoli della scienza moderna, specie l'astronomia e la fisica, dal punto di vista sia strettamente strumentale e museologico, per cui si ricordano i cataloghi splendidamente illustrati dello stesso museo di Firenze, come Il Museo di storia della scienza di Firenze, Milano 1976, e (in collaborazione con M. C. Caritù) il Catalogo degli strumenti antichi al Museo di storia della scienza di Firenze, Firenze 1980, oltre a lavori più specifici, come (con T.B. Settle) Egnazio Dianti's Great Astronomical Quadrant, in Annali dell'Istituto e museo di storia della scienza di Firenze, IV (1979), n.2, pp. 3-13; sia anche teorico e concettuale, culturale e perfino letterario ed estetico (si veda, ad es., M.L.Bonelli-M.C. Cantù, Accademia del Cimento, Firenze, 1974, e Vita di Galileo, Firenze 1974). La B. si occupò quindi dei livelli di crescente precisione e accuratezza nel tempo della strumentazione fisica ed astronomica nei primi secoli della scienza moderna, specie in Italia e in particolare a Firenze, soprattutto nel campo delle misure di spazio e di tempo, come indizi evidenti degli sviluppi concettuali e teorici contemporanei, nella direzione della piena realizzazione di quell'universo di precisione che, districandosi vieppiù dalla vaghezza dei mito e della superstizione, era in sostanza l'obiettivo della rivoluzione scientifica (Time and Motion: Reflections on the Non-Existence of Time, in Changing Perspectives in the Historyof Science, in onore di J. Needham, a cura di M. Teich e R. Young, London 1973, pp. 223-32). La realizzazione di quest'obiettivo non fu comunque immediata, ma avvenne per stadi, sempre riferendosi alla concreta situazione storico-culturale (M.L. Bonelli-W. B. Shea, Reason, Experiment and Mysticism in the Scientific Revolution, New York 1975).
Fu indubbiamente la vasta apertura culturale, unita ad un vivo senso della concretezza storica, a consentirle quella sicurezza di giudizio nella valutazione, datazione e catalogazione del materiale museologico che le era caratteristica, fino ad imporla con grande autorevolezza nel suo campo di studi a livello internazionale. Fu pertanto nominata vice presidente dell'International Union of the History and Philosophy of Science, membro dell'Académie international d'histoire des sciences, membro della Commissione per l'inventario mondiale degli apparecchi scientifici e di interesse storico, membro della commissione bibliografica mondiale della International Union of History and Philosophy of Science, consulente per l'Italia del Dictionary of Scientific Biography dell'American Council of Learned Societies. Ha svolto una notevole attività di informazione e consulenza scientifica in Olanda, Danimarca, Polonia, Svezia, Inghilterra, Germania, Iran, Siria, Libano, Stati Uniti, Messico, Perù ed Australia. Ha organizzato numerose mostre di cimeli e documenti di storia della scienza. t stata direttrice della Rivista di storia delle scienze mediche e naturali dal 1943 al 1956, fondatrice e redattrice dal 1959 al 1978 della rivista Physis e, dal 1976, foridatrice e direttrice degli Annali dell'Istituto e museo di storia della scienza di Firenze. La B. ha avuto inoltre numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, in particolare la prestigiosa Sarton Medal nel 1979, per i suoi contributi alla storia della scienza e della strumentazione scientifica, assommanti ad un totale di 160 titoli.
Nell'aprile del 1965 la B. si unì in matrimonio con l'astronomo G. Righini, direttore dell'Osservatorio astronomico di Arcetri.
Colpita da male incurabile, la B. morì in Firenze il 18 dic. 1981.
Fonti e Bibl.: A. Rossi, M. L. Righini Bonelli, in Il Veltro, XXVI (1982), pp. 105 s.; Bibliografia degli studi di storia della scienza di M. L. Righini Bonelli, in Annali dell'Istituto e museo di storia dellascienza di Firenze, VII (1982), n. 2, pp. 169-84. Ulteriori informazioni sono state fornite dalla famiglia e da M. C. Cantù.