MARIA GIUSEPPA Rossello, santa
MARIA GIUSEPPA Rossello, santa. – Nacque ad Albissola Marina, presso Savona, il 27 maggio 1811 da Bartolomeo e da Maria Dedone. Quarta di nove figli di un modesto fabbricante di stoviglie, ricevette al battesimo il nome di Benedetta. Imparò presto dal padre l’arte di modellare la creta e presto dovette anche prendersi cura dei fratelli minori. Si distinse fin dall’infanzia per amore verso lo studio, carità verso i poveri e devozione al Crocifisso e alla Vergine e si iscrisse alle congregazioni del Carmine, dell’Addolorata e dell’Immacolata. Riusciva a radunare attorno a sé per le pratiche religiose numerose compagne, che la chiamavano «la maestrina». All’età di sedici anni si iscrisse al Terz’Ordine francescano e nel 1830 fu accolta nella casa dei Monleone di Savona per assistere il capofamiglia infermo. Quando, nel 1837, questi morì, M. rifiutò l’offerta della vedova Monleone di farla sua erede se fosse rimasta in casa con lei. Chiese invece di entrare come religiosa presso le figlie di Nostra Signora della Neve, ma si vide respinta in quanto la sua famiglia non era in grado di fornirle la dote necessaria.
Seguirono anni di dure prove: perse la madre, il fratello Luigi, la sorella Giuseppina e infine il padre; toccò così a lei il ruolo di unico sostegno della famiglia. Finalmente nel 1837 M. rispose all’appello del vescovo di Savona, A. De Mari, che cercava giovani per affidare loro l’educazione dei bambini poveri. Il vescovo si impegnò a procurare la sede adatta, mentre M. avrebbe dovuto cercare altre compagne per aprire una prima scuola. Unitesi a lei Angela e Domenica Pescio e Paolina Barla, il 10 ag. 1837 fu aperta la scuola in una modesta casa in affitto, di proprietà dei Cavalieri di Malta, e M. ebbe gli incarichi di maestra delle novizie, vicaria ed economa. Il 22 ottobre vestì l’abito religioso prendendo il nome di suor Maria Giuseppa, mentre la nuova Congregazione veniva ufficialmente denominata figlie di Nostra Signora della Misericordia e adibita alla cura delle fanciulle povere e dei malati. Il 2 ag. 1839, insieme con le prime compagne, pronunciò i voti perpetui. Nel 1840, quando le suore professe erano sette e quattro le novizie, M. fu eletta superiora, incarico che ricoprì fino alla morte.
Un primo abbozzo delle regole del nuovo istituto religioso era stato steso dal vescovo De Mari, che morì nel 1840. Il testo definitivo, compilato dal carmelitano I. Rosciano, fu solennemente consegnato alle suore nel febbraio 1846 dal vescovo di Savona A.O. Riccardi.
Tra il 1842 e il 1855 l’istituto si diffuse in Liguria grazie agli sforzi di M., che, zelata dai sacerdoti N. Olivieri e B. Verri, dal 1856 cominciò a collaborare all’opera di riscatto degli schiavi africani accogliendo nell’istituto gruppi di ragazze africane. Nel 1854 iniziò l’opera di assistenza dei malati a domicilio. In seguito all’incontro con il lazzarista F. Martinengo, nel 1858, M. acquistò il palazzo dei marchesi Doria Lamba a Savona, e nel 1859 vi aprì la casa della Provvidenza per la rieducazione delle ragazze povere. Seguì un gran numero di fondazioni di altre scuole popolari a Voltri, Sant’Ilario, Porto Maurizio e molte altre località in Liguria. Nel 1869 aprì la «piccola casa dei chierici» per seminaristi poveri; nel gennaio 1870 mandò a Roma quattro suore per assumervi la direzione di un ricovero per penitenti, e altre religiose furono inviate a Magliano Sabina a servizio di una scuola, un asilo e un ospedale. Nel giugno dello stesso anno M. si recò a Roma, per incontrare M. Escalada Bustillos y Zevallos, arcivescovo di Buenos Aires, con il quale era in corrispondenza, venuto in Italia per partecipare ai lavori del concilio Vaticano I. Fu ricevuta in udienza da Pio IX, che benedisse l’istituto. In luglio, durante i lavori del concilio, l’arcivescovo Escalada morì, e questo sembrò interrompere gli accordi presi per nuove fondazioni di case dell’istituto in Argentina. Solo nel 1875, grazie all’interessamento di G.B. Gazzolo, console della Repubblica argentina a Savona, un primo gruppo di suore partì per Buenos Aires, dove in poco tempo le fondazioni si moltiplicarono. Nel 1879 fondò a Savona la casa delle pentite, con lo scopo di recuperare alla vita le ragazze di strada.
La spiritualità di M. fu caratterizzata da una grande fiducia nella Provvidenza, dalla devozione a s. Giuseppe e da un illimitato spirito di iniziativa, che può ben riassumersi nel motto da lei coniato: «Cuore a Dio, mani al lavoro». La sua genialità caritativa evade dal contesto religioso per inserirsi tra le più nobili benemerenze sociali, soprattutto per la fondazione delle scuole popolari gratuite, un’assoluta novità per la Liguria occidentale.
Gravemente malata di cuore fin dal 1875, M. morì il 7 dic. 1880 nella casa madre di Savona.
La Congregazione da lei fondata, che nel 1880 contava 68 case, ebbe un notevole sviluppo. Nel 1900 Leone XIII emanò il decreto di lode, e nel 1904 Pio X concesse l’approvazione pontificia alle costituzioni. La causa di canonizzazione, introdotta a Roma il 23 luglio 1924, ebbe un rapido svolgimento. Beatificata da Pio XI il 6 nov. 1938, fu canonizzata da Pio XII il 12 giugno 1949.
Gli scritti di M., conservati presso l’Archivio della casa madre delle figlie di Nostra Signora della Misericordia di Savona, sono stati pubblicati dalla stessa Congregazione in Autografi di s. Maria Giuseppa Rossello, Genova 1972; Suppliche, ibid. 1972; Lettere, ibid. 1973.
Fonti e Bibl.: F. Martinengo, Vita, opere e virtù di suor M.G. R., Bologna 1910; F. Noberasco, Lo spirito e l’apostolato della serva di Dio suor M.G. R., Torino 1921; Congregatio de causis sanctorum, Beatificationis et canonizationis servae Dei Mariae Iosephae R., I-XVII, Romae 1929-49; L. Traverso, Vita e virtù della serva di Dio M.G. R., Milano 1934; P.S. Delfino, La beata M.G. R., Torino 1938; A. Oddone, Vita della beata M.G. R., Roma 1938; Santa M.G. R., Roma 1949; G. Papasogli, M.G. R. Misericordia e ardimento, Roma 1987. Si vedano inoltre: L. Vieu da Clary, Aureola serafica. Vite dei santi e beati…, ed. aggiornata da G.C. Guzzo, VI, Venezia 1952, pp. 275-285; Dict. of Catholic Biography, Londra 1961, p. 1007; M.A. Habig, The Franciscan book of saints, Chicago 1979, pp. 916-918; P. Bargellini, Mille santi del giorno, Firenze 1980, p. 684; G. Pettinati, I santi canonizzati del giorno, XII, Udine 1991, pp. 91-94; R. Cammilleri, Un santo al giorno, Casale Monferrato 2001, p. 311; Il grande libro dei santi, II, pp. 1356 s. (A. D’Angelo); A. Butler, Diz. dei santi, Casale Monferrato 2003, pp. 1229 s.; Enc. cattolica, VIII, s.v.; Diz. degli istituti di perfezione, V, coll. 952 s. (P. Calliari); Bibliotheca sanctorum, VIII, coll. 1069-1072.