Chitu, Maria (Chitiu nella trascrizione ‛ latina ')
Scrittrice romena, che nel 1883 diede alle stampe, in elegante veste tipografica, illeggiadrita di ornati e vignette, la traduzione integrale - in prosa e corredata di note - della prima cantica (Infernulŭ, Craiova 1883), cui seguiva, a distanza di cinque anni, quella del Purgatorio (Purgatoriulŭ, ibid. 1888). La versione del Paradiso, benché annunziata, non ha mai visto la luce. Impresa temeraria, quella in cui si avventurava per prima questa donna di forte ingegno, uscita dalla borghesia intellettuale di una città di provincia. Grazie a essa, diventava possibile una visione unitaria del poema, conosciuto fino allora in Romania soltanto attraverso episodi e canti isolati.
Inoltre, poiché l'edizione riproduceva a piè di pagina il testo italiano, la parola del poeta si proponeva direttamente al lettore nella sua autenticità, attraverso la sollecitazione del raffronto con la prosa della versione. Questa prosa, in cui fatalmente si allenta la tensione lirica che sostiene il verso dantesco, ha il merito di una penetrazione singolarmente esatta del testo, sia sul piano della strutturazione sintattica che su quello lessicale: con un impegno di aderenza fedele che si spinge, sulla via del neologismo, fino all'adozione di forme italiane autentiche, che la lingua rumena si è rifiutata di assimilare. Segnalata dal grande filologo Hasdeu (1838-1907), ma quasi ignorata dalla critica, questa traduzione - per essere stata usata nelle scuole - ha offerto il vitale nutrimento delle idealità dantesche a generazioni di giovani. Essa è servita di stimolo ad altri traduttori, che hanno adottato talvolta - e naturalmente perfezionato - proposte interpretative implicite in questa versione.
Bibl. - R. Del Conte, D. in Romania, in D. nel mondo, Firenze 1965, 373-375.