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MARIA CAROLINA d'Asburgo-Lorena, regina di Napoli

di Attilio Simioni - Enciclopedia Italiana (1934)
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MARIA CAROLINA d'Asburgo-Lorena, regina di Napoli

Attilio Simioni

Nacque a Vienna nel 1752, figlia dell'imperatore Francesco I e di Maria Teresa. Sorella di Maria Antonietta, regina di Francia, fu data sposa, a sedici anni (1767), a Ferdinando IV di Napoli, l'anno stesso - il 12 giugno - dichiarato maggiorenne. Essa portò subito nella reggia di Napoli la sua esuberanza giovanile, la sua spregiudicatezza, le animosità e l'intrigo che accompagnarono tutta la sua vita. Si sbarazzò ben presto della sudditanza spagnola e della tutela di Carlo III che voleva governar Napoli dall'Escoriale, licenziando B. Tanucci (1777), e dopo un breve burrascoso intermezzo con G. Beccadelli, marchese della Sambuca, chiamando al governo (supinamente acquiescente il debole Ferdinando) il suo favorito Giovanni Acton, divenuto ben presto onnipotente. Certo, molto essa contribuì alla politica riformatrice dei primi anni di regno di Ferdinando IV, e diede il suo nome, anche, alla massoneria napoletana, in ciò seguendo l'esempio di Vienna e della sua famiglia imperiale; né le va dato biasimo se essa volle svincolato il giovane regno dalle pesanti catene di Madrid. Ma da allora aumentò l'influsso austriaco e, con l'inglese Acton, s'iniziò inconsideratamente quella politica che doveva condurre a rovina il regno di Napoli.

Scoppiata la rivoluzione francese, M. C. si atteggiò a vindice della regalità offesa e gettata nel fango e iniziò quella lotta continua e implacabile contro il dilagante giacobinismo che portò alle congiure e alle cospirazioni del 1794-97, severamente represse, e alla duplice guerra contro la Francia nel 1793 e nel 1798. Invaso il regno dai francesi del gen. J.-A.-E. Championnet, essa si rifugiò in Sicilia con la corte sulle navi del Nelson; poi - caduta la repubblica napoletana - si fece da Palermo e da Napoli iniziatrice di fiera reazione, avendo a strumento delle sue vendette il grande ammiraglio inglese, ormai completamente avvolto nei lacci maliardi di lady Hamilton. La lezione della storia, nel dicembre del 1798, non le giovò: dominatrice e intrigante, essa continuò a cospirare anche durante quel breve oscuro periodo che precede la seconda invasione francese, con doppio giuoco - nel 1805 - preparando la nuova coalizione contro la Francia e, nello stesso tempo, fingendo a Parigi propositi di pace duratura per mezzo del suo ambasciatore, M. Mastrilli duca di Gallo. Quando Napoleone da Schönbrunn ebbe dichiarata la decadenza dei Borboni di Napoli e svanirono le illusioni che si rinnovasse l'insurrezione popolare del 1799 contro i Francesi, M. C. riprese, nel 1806, la via dell'esilio siciliano, di fronte agli eserciti di A. Massena, che portavano sul trono di Napoli il fratello dell'odiato imperatore. Ma il tempo del suo dominio era già sul tramonto: il suo spirito d'intrigo cozzò contro un'ostinazione, quella di sir W. Bentinck, che voleva per la Gran Bretagna l'effettivo dominio dell'isola; abbandonata da tutti, anche dall'incosciente marito, dovette subire l'intimazione brutale dell'Inghilterra e lasciare la Sicilia per un più doloroso esilio. Fu trovata morta la mattina dell'8 settembre 1814 nel castello di Hötzendorf presso Vienna. Il suo corpo fu sepolto nella chiesa dei cappuccini, il cuore deposto nella chiesa degli agostiniani, le viscere in S. Stefano.

Come la madre, essa popolò della sua discendenza le reggie d'Europa: una figlia, Maria Teresa, fu imperatrice d'Austria, un'altra, Maria Amelia, regina dei Francesi, una terza, Maria Luisa, granduchessa di Toscana. Suo figlio, il bigotto e tristo Francesco I, ereditò da lei le peggiori qualità. Certo, M. C. fu una personalità saliente e rilevata, con i suoi odî e i suoi amori, in quella turbinosa fine del Settecento, ma l'agitato regno dei Borboni di Napoli deve a lei, in gran parte, la sua decadenza e il suo crollo miserando.

Bibl.: A. Simioni, Le origini del Risorgimento politico dell'Italia meridionale, voll. 2, Messina 1926-30, e ivi maggiori ragguagli bibl.

Vedi anche
Ferdinando I di Borbone re delle Due Sicilie (già IV come re di Napoli e III come re di Sicilia). - Figlio (Napoli 1751 - ivi 1825) di re Carlo, salì al trono nel 1759, quando il padre andò a regnare in Spagna, con un Consiglio di reggenza nel quale predominavano D. Cattaneo principe di San Nicandro, suo zio, e B. Tanucci. La sua politica politica ... Marìa Amèlia di Borbone regina dei Francesi Marìa Amèlia (fr. Marie-Amélie) di Borbone regina dei Francesi. - Figlia (Caserta 1782 - Claremont 1866) di Ferdinando IV re di Napoli e di Maria Carolina d'Asburgo-Lorena. Sposò (1809) a Palermo Luigi Filippo duca d'Orléans, ivi rifugiato, e nel 1830, alla caduta di Carlo X, divenne regina dei Fran... Carlo III di Borbone re di Spagna (VII come re di Napoli e Sicilia e I come duca di Parma). - Quinto figlio (1716-1788) di Filippo V di Spagna, ma primogenito dei nati dal suo secondo matrimonio con Elisabetta Farnese; per parte della madre, nata da un Farnese figlio d'una Medici, ereditò la successione dei Farnese nel ducato di Parma ... John Francis Edward Acton Marinaio e uomo di stato (Besançon 1736 - Palermo 1811); dopo aver prestato servizio nella Marina francese e in quella toscana, fu nel 1778 chiamato a Napoli per riorganizzare quella napoletana. Fu ministro della Marina nel 1779, poi anche della Guerra (1780); col favore della regina Maria Carolina, ...
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Vocabolario
carolina³
carolina3 carolina3 s. f. [dall’agg. carolino]. – Tipo di scrittura latina: v. carolino.
carolina¹
carolina1 carolina1 s. f. [forse da carambola, carambolina, incrociato con il nome proprio Carolina]. – Gioco di biliardo che si fa con cinque palle (due bianche, una rossa, una turchina, una gialla) e senza pallino, con birilli o senza....
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