BERTALDI, Maria (detta Marina Balducci)
Nacque a Genova nel 1758. Si ignora da quale maestro avesse appreso l'arte del canto, ma, secondo notizie riportate dal Croce, godeva di una fama lusinghiera: "giovane di bellissima figura, di voce chiara ed agile, di guisa che sorprende e può dirsi un'altra Agujari. Non si può dire che possieda profondamente la musica: ma ciò non si cerca qui in una prima donna". "Une belle exécution dans les difficultés et de l'énergie dans son jeu la distinguent des les cantatrices modernes" scriveva J.-B. de La Borde nel terzo volume del suo Essai sur la Musique (Paris 1780, p. 329). Non si sa su quali basi il Fétis, registrando una delle prime rappresentazioni della B. al Teatro S. Benedetto di Venezia per la fiera dell'Ascensione del 1778 (Alessandro nelle Indie di L. Marescalchi), la giudichi disordinata e impreparata. Nell'agosto dello stesso anno la B. cantò al Teatro alla Scala di Milano nell'Europa riconosciuta di A. Salieri e nella Troja distrutta di L. Mortellari, e fu confermata anche per la stagione di carnevale del 1779, in Calliroe di F. Alessandri e Cleopatra di P. Anfossi. Nel 1780 prese parte ad alcune rappresentazioni al Teatro S. Carlo di Napoli: nel mese di maggio interpretò l'opera Ipermestra di V. Martin y Soler, nell'agosto Armida abbandonata di N. Jommelli e nel novembre Amoree Psiche di G. Schuster. Dopo un breve viaggio a Torino per cantare al Tetro Regio nel Siroe di G. Sarti e nel Montezuma diG. Insanguine, la B. tornò a Napoli e partecipò ad una cantata di G. Bertati nel ruolo di Selene (1781); parti poi alla volta di Palermo.
A proposito del suo soggiorno palermitano, diversi diaristi del tempo alludono a una sorta di scandalo scoppiato per l'aperta simpatia del viceré Domenico Caracciolo per la bella "commediante", conosciuta già a Parigi nel periodo in cui era stato ambasciatore. In una lettera all'abate F. Galiani del 21 dic. 1781 il Caracciolo, che si sentiva scontento e "di differente specie" nell'ambiente palermitano, conferma del resto questa simpatia per la B., che gli era "sembrata la sola femina di quelli animali fra' quali io sono maschio", e in altre lamenta di doversi difendere da ingiuste e maligne insinuazioni.
A Palermo la B. cantò al Teatro S. Cecilia durante la stagione del carnevale 1781-1782 nella Ipermestra del Martin y Soler e nelle due opere scritte da G. Gazzaniga in occasione, appunto, della sua tournée palermitana: Ilritorno di Ulisse e Penelope. Nel 1782, tornata a Napoli, cantò al S. Carlo nelle opere Calipso (30 maggio) di G. Insanguine, L'eroe cinese di D.Cimarosa (13 agosto) e La Zulima di F. Bianchi. Il 20 genn. 1783, ancora a Napoli e sullo stesso teatro, interpretò La Nitteti di G. M. Curci, Oreste di D. Cimarosa il 13 agosto (che le meritò altissimi elogi), e il 4 novembre Artaserse d iF. Alessandri. All'inizio del 1783 G. Paisiello, allora direttore dell'opera italiana alla corte russa, in una lettera all'abate Galiani chiedeva di dargli "il suo più sincero avviso" sul talento della Balducci, che avrebbe dovuto essere scritturata con altri artisti di grido. Ma l'offerta russa non fu da lei accettata. Dopo il 1783 non è stato possibile documentare altre notizie all'infuori del giudizio dato dal de La Lande nella terza edizione (1790) del suo Voyage… en Italie… : "actuellement la Balducci passe pour la plus belle voix, comme Marchesi parmi les castrats".
Fonti e Bibl.: J.-J. de La Lande, Voyage d'un François en Italie fait dans les années 1765 & 1766, Genève 1790, p. 445; F. M. Emanuele e Gaetani di Villabianca, Diario palermitano…, in Bibl. stor. e letter. di Sicilia, a c. di G. Di Marzo, XXVII, Palermo 1880, pp. 244 s.; F. Florimo, La scuola musicale di Napoli e i suoi conservatori, IV, Napoli 1881, pp. 247, 249; B. Croce, I teatri di Napoli. Secoli XV-XVIII, Napoli 1891, pp. 580, 586; G. Sacerdote, Teatro Regio di Torino, Torino 1892, pp. 79 s.; T. Wiel, I teatri veneziani del Settecento, Venezia 1897, p. 334 n. 869; G. Pitré, La vita in Palermo cento e più anni fa, II, Palermo 1905, pp. 68, 79; P. Cambiasi, La Scala 1778-1906. Note storiche e statistiche, Milano 1906, p. 287; G. Sorge, I teatri di Palermo nei secoli XVI-XVII-XVIII, Palermo 1926, pp. 253 s.; E. Pontieri, Lettere del marchese Caracciolo, viceré di Sicilia al ministro Acton (1782-1786), in Arch. stor. per le prov. napol., n. s., XV (1929), p. 277; R. A. Mooser, Annales de la Musique et des Musiciens en Russie au XVIIIème siècle., II, L'époque glorieuse de Catherine II (1762-1796), Genève 1951, p. 339; F. Nicolini, Amici e corrispondenti francesi dell'abate Galiani, in Boll. d. Arch. stor. del Banco di Napoli, II (1954), p. 52; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, I, Paris 1860, p. 229; Encicl. dello Spettacolo, II, col. 1307.