DURAS, Marguerite
Scrittrice francese, nata a Gia Dinh (Indocina) il 4 aprile 1914; a Parigi dal 1932. Dopo aver aderito al PCF, se ne allontana (1950) scegliendo un impegno più universale. I primi romanzi, Les impudents (1943), Un barrage contre le Pacifique (1950), Les petits chevaux de Tarquinia (1953), Moderato cantabile (1958) e, anche più recentemente, Dix heures et demie du soir en été (1960), L'après-midi de Monsieur Andesmas (1962) e Le ravissement de Lol V. Stein (1964), mostrano già la volontà di D. di rivoluzionare le strutture del romanzo tradizionale e di criticare i valori occidentali e borghesi: ella nega tutto poiché la realtà codificata impedisce all'uomo di trovare la felicità. Ai suoi personaggi propone, con Détruire, dit-elle (1969), l'unica soluzione possibile: distruggere per ritrovare la verginità primigenia. Anche il linguaggio è rivoluzionato, abolita la frase. Oltre agli altri romanzi, Abahn Sabana David (1970), L'Amour (1971), e Ah! Ernesto (1972), ricordiamo la produzione teatrale (Les viaducs de Seine-et-Oise, 1960; Le Square, 1962; La musica, 1965; Des Journées entières dans les arbres, 1965, dramma tratto da una novella pubblicata nel 1954; Yes, peut-être, 1968; L'amante anglaise, romanzo scritto nel 1967 e adattato nel 1969) e il soggetto di un film, Hiroshima, mon amour (1960).
Bibl.: Esprit, sett. 1953; genn. 1956; Critique, marzo 1954; nov. 1955; luglio 1958; P. de Boisdeffre, Où va le roman?, Parigi 1961; J. Ricardou, Problèmes du nouveau roman, ivi 1967; A. Vircondelet, Marguerite Duras, ivi 1972.