Uomo politico (Bologna 1754 - Modena 1816). Senatore di Bologna dal 1775, più volte gonfaloniere di giustizia, si rivelò subito aperto alle idee rivoluzionarie francesi (scrisse un Catechismo politico italiano) e nell'ott. 1796 fece parte della commissione mandata a Modena per la formazione della federazione cispadana. Rappresentante della Cisalpina a Vienna (1798), membro del Direttorio cisalpino (1799), rifugiato in Francia durante la invasione austro-russa e, dopo Marengo, membro della Consulta provvisoria legislativa della Cisalpina, fu dall'ag. 1800 a Parigi come rappresentante, poi come ministro degli Esteri della Cisalpina, quindi, dal 1802, come ministro delle Relazioni estere della Repubblica italiana. Il 7 maggio 1814 fece ammettere alla presenza degli Alleati la deputazione lombarda recante il voto di un regno autonomo. Commissario nel giugno 1814 per i ducati di Parma, Piacenza e Guastalla destinati a Maria Luisa, ministro plenipotenziario d'Austria a Modena dal 1815, nel 1816 fu creato gran ciambellano dell'imperatore d'Austria; Napoleone lo aveva fatto conte dell'Impero nel 1809.