MARCOVALDO di Anweiler
Di origine oscura, fu dapprima addetto ai servizî della corte e della mensa imperiale. Ma con la nomina di Enrico VI a imperatore (1190) incominciò la sua fortuna, così che ben presto lo troviamo incaricato d'importanti missioni a Pisa (1191) e a Genova (1194). Nel 1195 Enrico VI lo fece marchese di Ancona, duca di Ravenna e conte di Romagna. Nel 1197, morto Corrado di Lützelhard, lo nominò conte anche del Molise. Sennonché in quello stesso anno Enrico VI morì, e le fortune di Marcovaldo rapidamente declinarono. Papa Innocenzo III iniziò tosto l'opera di ricupero del patrimvnio della Chiesa, e venne a conflitto con M., che dopo varie vicende, tramezzate dalla sua scomunica, piegò verso la Sicilia dove approdò nel 1199. Alleatosi col cancelliere del regno Gualtieri di Palear, contro Gualtieri di Brienne, sostenuto dal papa, fu battuto tra Monreale e Palermo nel luglio 1200, riuscendo tuttavia a impadronirsi, il 1 novembre, della cittadella di Palermo e della persona del re giovinetto Federico II. Al culmine della potenza, morì d'improvviso a Patti nel 1202.
Bibl.: J. Ficker, Forschungen zur Reichs- u. Rechtsgeschichte Italiens, II, Innsbruck 1869, pp. 148, 168, 222-23, 241, 250 segg., 281-83, 370, 380-81, 386-387; A. Luchaire, Innocent III, Rome e l'Italie, Parigi 1904, pp. 103-117, 162 segg.; W. Cohn, L'età degli Hohenstaufen in Sicilia, Catania 1932.