VALERIO Corvo, Marco (M. Valerius Maximus M. f. M. n. Corvus)
Console nel 348 a. C. Fu dei più gloriosi uomini della gens Valeria e l'annalista Valerio Anziate, perciò, pare che nelle sue storie abbia esagerato le sue imprese. Il soprannome gli venne, si narra, dell'aiuto che un corvo gli diede, nel 349, in un duello ctm un gigantesio Gallo, che riuscì ad uccidere: combatteva sotto il comando di L. Camillo e aveva 22 anni. A 23 fu nominato console: nella sua lunga vita (sarebbe morto a oltre 100 anni) lo fu ancora cinque volte; e altre volte fu dittatore. Delle più importanti imprese (ma di molte vittorie e conseguenti trionfi attribuitigli dalla tradizione v'è da dubitare) mantengono ricordo anche i Fasti Trionfali: nel 346 prese Satricum e vinse i Volsci; nel 343 batté i Sanniti presso il Gauro e Suessola; nel 335 conquistò Cales; nel 301 trionfò su Marsi ed Etruschi; nel 299 devastò il territorio degli Etruschi, né questi osarono scendere in campo, atterriti dal suo nome. Nel 300 poi promulgò la lex Valeria de provocatione, che vietava le pene corporali o di morte contro un cittadino romano senza giudizio dell'assemblea popolare. E la tradizione gli attribuisce altre leggi e azioni a favore del popolo: così nel 342 avrebbe composto una sedizione militare e risolto gravi questioni sociali.
Bibl.: Fr. Münzer, De gente Valeria, dissert., Berlino 1891, p. 25; G. De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, passim.