MUSURO, Marco
Erudito, nato a Retimno (Candia) negli ultimi decennî del sec. XV. Insegnò lettere greche nello Studio di Padova, sui primi del sec. XVI, e quindi in Venezia dove fu aiuto valido a Aldo Manuzio per le sue edizioni. Leone X lo chiamò a Roma, lo tenne in onore, lo nominò arcivescovo di Malvasia in Grecia: morì ancor giovane (e si disse, non senza fondamento, per dolore della mancata porpora) il 9 agosto del 1517. Come filologo, oltre che per le stampe di Aristofane e Ateneo, si acquistò fama con l'Etymologicum magnum Graecorum (Venezia 1499; ristampato a Heidelberg 1594). Tradusse in latino il poemetto, attribuito a Museo, su Ero e Leandro; preparò molti testi, Platone, Pindaro, gli Epistolografi; pubblicò, tra il resto, la grammatica greca di Aldo; carteggiò utilmente con gli eruditi delle lettere classiche.
Bibl.: A. Firmin-Didot, Alde Manuce et l'hellénisme à Venise, Parigi 1875, p. 460 segg., e passim; F. Foffano, M. M. professore di greco a Padova ed a Venezia, in Nuovo archivio veneto, III, ii (1892); per la data e le circostanze della morte, A. Ferrajoli, Il ruolo della corte di Leone X: Prelati domestici, in Arch. della Soc. rom. di st. patria, LI (1928), p. 462 seg.