Crasso, Marco Licinio
Celebre personaggio politico romano.
Nato verso il 115 a. C. da famiglia nobile e ricca, C. fu due volte console con Pompeo, nel 70 e nel 56, triumviro con Cesare e Pompeo nel 60 e assieme a loro riconfermato in tale carica nel 56. Conferitogli nel 55 per cinque anni il proconsolato della Siria, con l'incarico della guerra contro i Parti, che avrebbe potuto condurre con esito favorevole intervenendo nel conflitto allora in atto tra il re dei Parti Orode e suo fratello Mitridate, subì invece, per la sua imprudenza, una clamorosa sconfitta a Carre, nei pressi del fiume Balissos; l'esercito si salvò dalla distruzione, ma C. fu tratto in un agguato dal Surena e trucidato con tutto il suo seguito.
C. fu un grande finanziere molto più che un uomo politico e per le sue ingenti ricchezze ebbe dagli antichi il soprannome di " Dives ".
Il personaggio ricorre tra gli esempi di avarizia punita gridati dai penitenti della quinta cornice, in Pg XX 116 Crasso, / dilci, che 'l sai: di che sapore è l'oro?. L'allusione al sapore dell'oro deriva da una leggenda, secondo la quale Orode si fece portare il capo di C., reciso per suo ordine, e volle che gli fosse versato in bocca dell'oro fuso (cfr. Floro I XLVI 11 " Aurum enim liquidum in rictum oris infusum est, ut cuius animus arserat auri cupiditate, eius etiam mortuum et exsangue corpus auro ureretur ").