GIUSTINIAN, Marco
, Figlio di Pancrazio, che divenne procuratore di S. Marco nel 1270 e morì il 21 sett. 1277, appartenne al ramo di S. Pantaleone della famiglia veneziana. Non si conosce la sua data di nascita, che possiamo collocare verosimilmente tra il secondo e il terzo decennio del XIII secolo.
La prima notizia su di lui risale al 1261, allorché, insieme con Michele Doro, si recò in ambasceria presso papa Urbano IV, eletto al soglio pontificio il 29 agosto di quello stesso anno.
L'ambasceria - la seconda inviata da Venezia dopo la caduta dell'Impero latino di Costantinopoli (25 luglio 1261) - si inseriva nel quadro dei tentativi fatti dalla Repubblica per riconquistare in qualche modo la capitale e ricostruire l'Impero latino adottando una duplice linea di azione, politica e militare nello stesso tempo. L'azione diplomatica venne essenzialmente rivolta a sostenere il deposto imperatore latino Baldovino II e, nello stesso tempo, a isolare la rivale Repubblica di Genova per staccarla dall'alleanza con il nuovo signore di Costantinopoli Michele VIII Paleologo.
La prima ambasciata veneziana aveva portato al papa la notizia della caduta di Costantinopoli e, poco tempo dopo, su richiesta di Baldovino II, il doge Ranieri Zeno inviò una nuova ambasceria alla corte papale di cui appunto faceva parte il G. insieme con Michele Doro. Le argomentazioni dei legati veneziani fecero un'impressione favorevole al pontefice, ma non fu possibile ottenere alcun risultato concreto. Il Doro tornò quindi in patria, mentre il G., insieme con l'ex imperatore latino, raggiunse le corti di Francia e di Castiglia, da dove, alla fine, rimpatriò senza aver conseguito gli esiti sperati.
Negli anni che seguirono il G. ottenne importanti incarichi in alcune città italiane. Nel 1264 fu chiamato a Firenze come podestà restando in carica fino all'anno successivo e, nel 1274, fu eletto capitano del Popolo a Bologna, in sostituzione di Amorotto Lanzavecchia, che i Bolognesi avevano imprigionato. Alcuni anni più tardi, nel 1293, divenne podestà di Parma, dove, però, lasciò un cattivo ricordo di sé a motivo della parzialità mostrata nell'esercizio della carica appoggiando il vescovo Obizzo Sanvitale, che si adoperava per cedere la città agli Estensi.
All'inizio del suo reggimento venne scomunicato dal vescovo parmense a motivo della detenzione di un chierico accusato di tradimento e, nel corso dello stesso anno, condusse le milizie comunali a Guardasone e Traversetolo per distruggere le case appartenenti alla famiglia avversa dei Baratti. Lo stesso fece poi, in marzo, allorché guidò un migliaio di armati a Torrechiara per demolire la casa di Gigliolo da Scorza che aveva insultato il figlio di un appartenente alla fazione legata al podestà.
Il G. restò in carica a Parma per sei mesi e, quando fu eletto podestà di Cremona, con l'aiuto dei partigiani del vescovo lasciò segretamente la città senza sottostare al sindacato, per cui fu condannato in contumacia a una pesante multa.
Si perdono quindi le tracce del G. e non si può dire se abbia esercitato qualche altra attività in seguito. Della sua famiglia si ricordano anche i fratelli Giustiniano, detto da S. Luca, e Fantino, il primo dei quali fu elettore del doge Giovanni Soranzo nel 1312, e il secondo bailo a Costantinopoli nel 1256. Si conoscono inoltre i nomi di due figli, Andriolo e Filippo, ma nulla si sa della loro vita.
Del G. sono ignoti il luogo e la data di morte.
Fonti e Bibl.: Chronicon Parmense, a cura di G. Bonazzi, in Rer. Ital. Script., 2a ed., IX, 9, pp. 64 s.; A. Dandolo, Chronica per extensum descripta, a cura di E. Pastorello, ibid., XII, 1, p. 311; L. Lee Wolf, Hopf's so called "Fragmentum" of Marino Sanudo Torsello, in The Joshua Starr Memorial Volume, New York 1953, p. 153; Martino da Canal, Les estoires de Venise. Cronaca venezianain lingua francese dalle origini al 1275, a cura di A. Limentani, Firenze 1972, p. 198; S. Borsari, La politica bizantina di Carlo d'Angiò dal 1266 al 1271, in Arch. stor. per le provincie napoletane, LXXIV (1956), p. 337; I trattati con Bisanzio, 1265-1285, a cura di M. Pozza - G. Ravegnani, Venezia 1996, p. 16; P. Litta, Le famiglie celebri italiane, s.v. Giustiniani di Venezia, tav. IV.