SCAURO, Marco Emilio (M. Aemilius M. f. Scaurus)
Figlio del princeps senatus e console del 115 a. C. Fu questore di Pompeo nella terza guerra mitridatica, combatté contro Aristobulo in Giudea, poi contro Areta re dei Nabatei. Nel 58 fu edile e, per le spese fatte per tale carica dovette contrarre grandi debiti; pretore nel 56, fu presidente della quaestio de vi da cui fu processato P. Sestio, tribuno avversario di Clodio nell'anno precedente. Ebbe la propretura in Sardegna, e quando volle presentarsi al consolato (54 a. C.) fu trascinato davanti alla maestio de pecuniis repetundis per la sua amministrazione in Sardegna da P. Valerio Triario, da L. Mario e da due Pacuvî. Dinnanzi alla quaestio di cui era presidente Catone fu difeso da sei patroni, fra cui Cicerone, Ortensio e P. Clodio, grazie ai quali, e grazie alla sua posizione personale e familiare, fu assolto. Di nuovo processato nel 52 in base alla nuova legge avente effetto retroattivo, Pompeo non lo sostenne e, malgrado fosse ancora difeso, fu condannato e dovette andare in esilio. Dopo questi eventi non si hanno più notizie di lui. Era figliastro di Silla, che la madre Cecilia Metella aveva sposato in seconde nozze; ma non fu mai accusato di avere approfittato delle proscrizioni.
Bibl.: W. Drumann e P. Groebe, Geschichte Roms, ecc., I, Berlino 1899, p. 21; Klebs, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., I, col. 588; E. Ciaceri, Cicerone e i suoi tempi, II, Milano 1930.