EMILIO LEPIDO, Marco (M. Aemilius Lepidus)
Triumviro romano (morto 13 o 12 a. C.), figlio del console del 78 a. C. Pretore nel 49, nel 48 console in Spagna, nel 46 console insieme a Cesare, dal luglio del 45 magister equitum di questi, dopo la morte di Cesare, pontefice massimo; con Antonio e Ottaviano concluse il II triumvirato ed ebbe il governo della Spagna, dell'Italia e di una parte della Gallia. Console nel 42; nel 39 escluso dal triumvirato da Ottaviano; conservò solo la carica di pontefice massimo e si ritirò a vita privata.
Il suo ritratto appare in molte serie monetali che vengono datate dai numismatici, con l'oscillazione di qualche anno, tra il 43 ed il 36 a. C. Esse non mostrano un unico tipo iconografico, ché anzi se ne possono distinguere tre, probabilmente risalenti a tre modelli differenti. Il primo (monete di Mussidio Longo, Vibio Varo, P. Clodio) è un volto d'età media, dai tratti piuttosto convenzionali; il secondo si trova sulle monete di Livineio Regolo: un volto giovanile, con tendenze stilistiche ellenistiche; il terzo appare su monete forse battute in Africa tra il 40 ed il 36 a. C., artisticamente povero e di scarso valore iconico, con una lontana eco di formule ellenistiche. Tali variazioni rendono difficile una ricerca iconografica ed un confronto con sculture, tuttavia qualche tentativo è stato fatto e, sulla base delle monete, a parte precedenti meno accettabili ipotesi, sono state identificate con E. L. una statua di togato da Velleia (Parma, Palazzo Farnese), una testa in bronzo da Ercolano (Napoli, Museo Naz.), una testa della Gliptoteca Ny Carlsberg di Copenaghen ed infine la figura di pontefice massimo che è sul fregio dell'Ara Pacis.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Röm. Ik., I, p. 220 ss.; R. West, Röm. Porträt-plastik, Monaco 1933, p. 81; L. Curtius, in Röm. Mitt., XLVII, 1932, p. 242 ss.; O. Vessberg, Kunstgesch. d. röm. Republik, Lund 1941, p. 161 ss.