BEVAZAN (Bevazzano, Beaciani), Marco
Nacque quasi certamente a Venezia, attorno alla metà del sec. XV, da una famiglia forse originaria del territorio di Grado. Entrò nella carriera burocratica divenendo segretario e fu incaricato di missioni diplomatiche: nel 1493 infatti fu a Roma, segretario d'ambasciata, e nel 1496 a Lucerna, quale rappresentante di Venezia presso i Cantoni. Nel febbraio dei '97 rientrò a Venezia, dove fu incaricato di una missione presso i provveditori dell'esercito. Nell'agosto dello stesso anno fu nominato residente a Genova, dove agli oneri della rappresentanza diplomatica si aggiungeva quello di curare il rifornimento di grano e denaro ai Pisani, che Venezia aveva deciso di aiutare contro Firenze. Guastatisi in seguito i rapporti tra Genova e Venezia a causa degli accordi franco-veneti di Blois, il B. rientrò a Venezia nel 1499, divenendo nell'aprile dello stesso anno notaio del Collegio. Successivamente, irta sempre nello stesso anno, partecipò in qualità di segretario dell'ammiraglio, Antonio Grimani alle sfortunate operazioni navali contro i Turchi risoltesi in un grave scacco per Venezia e fu testimone dell'incerta condotta dell'ammiraglio veneziano, cui fu poi addossata la responsabilità del disastro. Intanto in Lombardia avevano felice esìto le operazioni militari francovenete contro Ludovico il Moro: la guerra si concludeva con l'occupazione francese di Milano. Il B. veniva immediatamente utilizzato, sia pure per breve tempo (maggio-g1ugno 1500), come segretario dell'ambasciatore veneto in quella città, Gerolamo Zorzi. Nel luglio dello stesso anno andò in missione in Austria per presentare all'imperatore una richiesta di aiuto da parte di Venezia contro i Turchi che, dopo i successi deTanno precedente, avevano ripreso le ostilità contro la Repubblica. La missione non ebbe però successo, né per quanto riguardava la richiesta di aiuto, né per altre questioni minorì. Rientrato in patria, il B. nel marzo 1501 fu inviato a Udine come segretario di Alvise Malipiero, provveditore in quella città. L'anno seguente fu residente a Brindisi, proprio quando, in seguito alla rottura dell'accordo franco-spagnolo per la spartizione del Napoletano, si profilava decisa la supremazia spagnola nell'Italia meridionale. Il comportamento del B. in tale occasione fu ispirato a cautela e prudenza, secondo le istruzioni ricevute da Venezia, la quale mirava, mantenendosi neutrale nel conflitto, a conservare l'uso dei porti pugliesi. Nel 1503, dopo un breve soggiorno a Venezia, fu inviato come residente a Milano. Doveva essere la sua ultima missione: il 13 ottobre dello stesso anno moriva.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Venezia, Senato Secreta,reg. XXXIV, cc. 188-190, 192-194; F. Foscari, Dispacci al Senato veneto…,in Arch. stor. ital.,s.1, VII, 2 (1844), p. 862; M. Sanuto, Diarii,I-V, Venezia 1879-1881, ad Indicem;B.Senarega, De rebus Genuensibus cmnmentaria ab a. MCDLXXXVIII usaue ad a. MDXIV,in Rerum Italicarum Scriptores,2 ediz., XXIV, 8, a cura di E. Pandiani, pp. 68-69.