Finanziere e letterato italiano (Trieste 1843 - Milano 1920). Direttore generale, poi amministratore e presidente delle Assicurazioni generali di Venezia, autore di scritti di economia e di finanza, membro dell'Istituto degli attuarî di Londra (1878), fu promotore di studî per la legislazione a favore delle classi lavoratrici. Si dedicò con passione anche agli studî umanistici: La fortuna di Dante fuori d'Italia (1912); Roma nei proverbî e nei modi di dire (1889, 2a ediz. ampliata 1904); Il "Philobiblion" di Riccardo de Bury (1914); L' "Encomium Morias" di Erasmo di Rotterdam (1918). Socio corrispondente dei Lincei (1920). Il B. istituì nella sua casa in Roma la Fondazione che porta il suo nome e, per testamento, la fondazione "Ernesta Besso", in memoria della moglie.