ARESE LUCINI, Marco
Nacque a Milano il 9 febbr. 1770 dal conte Benedetto e dalla marchesa Margherita Lucini. Entrò giovanissimo nel collegio milanese dei giureconsulti ed ebbe uffici municipali già prima del 1796. All'arrivo dei Francesi, l'A., come il padre, fece buon viso al governo repubblicano, e così, costituita la Repubblica Cisalpina, fu chiamato dal Bonaparte a partecipare all'amministrazione centrale del dipartimento dell'Olona (22 luglio 1797). Alcuni mesi dopo (9 novembre), fu eletto a far parte del Consiglio degli iuniori per il dipartimento della Montagna (Lecco) nel Corpo legislativo. Vi rimase per i tre anni dell'esistenza di questo, senza mai prendere posizione alcuna nella tumultuosa serie dei colpi di stato ad opera del Trouvé, Brune e Rivaud, e mantenendo invece un atteggiamento passivo. Nel Corpo legislativo fu eletto nelle commissioni del Codice civile e in quella per le petizioni (1798). In quello stesso anno sposò Antonietta Fagnani, in seguito tanto amata dal Foscolo, che le dedicò un'ode. Ricostituitasi la Cisalpina dopo Marengo, l'A. non fece parte della Consulta legìslativa, ma il 23 brumaio X (13 nov. 1801) fu nominato nella Consulta di Lione deputato dei notabili per il dipartimento dell'Olona, al posto del padre, ormai vecchio. L'A. vi si recò deciso a battersi per la proporzionalità dei tributi, per l'abolizione della libertà di stampa e per la restaurazione della religione: con questo programma egli interpretava i sentimenti della nuova politica napoleonica e si schierava nell'ala conservatrice dei deputati. Il 26 genn. 1802, subito dopo l'elezione di Napoleone e di F. Melzi d'Eril rispettivamente a presidente ed a vice-presidente della Repubblica italiana, l'A. fu coimpreso tra i membri componenti il Collegio elettorale dei possidenti, ma non entrò nel governo della Repubblica. Durante il Regno italico ebbe altri incarichi amministrativi: fu consigliere dipartimentale, membro della municipalità di Milano, dalla quale fu inviato due volte a Parigi con speciali incarichi presso Napoleone (1805, 1811) e a Monaco in occasione delle nozze del vicerè Eugenio con la principessa Augusta Amaha di Baviera. Il 17 genn. 1812 fu creato barone del Regno. Alla caduta di Napoleone, nelle confuse giornate dell'aprile 1814 a Milano, il 19 firmò insieme con molti altri una petizione in favore della convocazione dei Collegi elettorali. In seguito il Comune di Milano lo mandò come inviato speciale presso Francesco I d'Austria. Negli anni seguenti l'A. condusse vita privata, mentre suo fratello, colonnello Francesco Teodoro, e il figlio Francesco erano oggetto di persecuzioni da parte austriaca. Ormai in punto di morte, riuscì a ottenere un salvacondotto dal principe di Schwarzenberg e dal maresciallo Radetzky per il figlio che era in esilio: su questo episodio vi fu una speculazione della polizia austriaca tendente a valutare la richiesta come un cedimento da parte di Francesco.
L'A. mori a Milano il 16 genn. 1852.
Bibl.: U. Da Como, I Comizi nazionali in Lione per la costituzione della Repubblica Italiana, I, Bologna 1934, pp. 417, 472, 492, 710; 11,1-2, ibid. 1935, pp. 64, 241, 687 S.; III, i, ibìd. 1938, pp. 78, 113; 111, 2, p. 7; Assemblee della Repubblica Cisalpina, a cura di C. Montalcini, A. Alberti, R. Cessi, I, I, Bologna 1917, pp. 67, 89; VI, ibid. 1927, p. 193; VIII, ibid. 1938, pp. 53, 61, 66, 148, 302, 336, 366, 597; IX, ibid. 1940, pp. 7, 44, 86, 179, 187, 258, 512, 561, 672, 714; X, ibid. 1943, p. 7; T. Casini, Fonti per la storia della Consulta di Lione, Modena 1906, pp. 112, 173, 181, 214; A. Zanoli, Sulla milizia cisalpino-italiana. Cenni storico-statistici dal 1796 al 1814, I, Milano 1845, pp. 232, 233; F. Cusani, Storia di Milano dall'origine ai nostri giorni, VI, Milano 1867, p. 77; VII, ibid. 1873, p. 115; R. Bonfadini, Vita di F. Arese con documenti inediti, Torino-Roma 1894, pp. 13 s., XII-XII; La rivoluzione di Milano dell'aprile 1894. Relazioni storiche di L. Armaroli e C. Verri, a cura di T. Casini, Roma 1897, p. 60; G. Gallavresi, Memoria di Benedetto Arese: Istruzioni al figlio Marco deputato a Lione, in Rendic. d. Ist. lombardo di scienze, lettere ed arti, s. 2, XXXVIII (1905), pp. 800-804; T. Casini, I Candidati al Senato del Regno Italico, in Rassegna storica del Risorgimento, 111 (1916), p. 31.