CECCALDI, Marco Antonio
Di nobile famiglia corsa, nato a Vescovato. Di lui non si conoscono né anno di nascita, né molti particolari biografici: si sa che si mescolò, parteggiando per i Genovesi, alle fiere lotte provocate dall'insurrezione di Sampiero da Bastelica. Nel 1560, poiché certo era in buona grazia della Dominante, fu mandato a Genova a far presente lo stato deplorevole dell'isola che il trattato di Cateau Cambrésis aveva restituita alla repubblica; ma a Genova, mentre perorava la causa della sua patria, morì.
Lasciò manoscritta una Istoria di Corsica, in otto libri. Dotato d'ingegno penetrante e acuto, fornito di discreta cultura, esperto della vita politica, il C. narra con abbondanza di particolari e con proposito di serena veracità le cose che ha vedute e cui ha partecipato. Per quanto partigiano di Genova, ama prima di tutto tenacemente il proprio paese e lo difende anche dalle accuse formulate da monsignor Agostino Giustiniani, vescovo di Nebbio, nel dialogo Corsica compreso poi nell'Italia di Leandro Alberti. Se ne servì e quasi la riprodusse Anton Pietro Filippini, che la continuò fino al 1594.
Bibl.: Introduzione di G. C. Gregori alla Istoria di Corsica di A. P. Filippini, Pisa 1827.