BARATTERI (Barateri, Baratieri), Marco Antonio
Appartenne a una famiglia di ingegneri cartografi di Codogno operante nel sec. XVII. Il cognome appare in alcune carte geografiche a stampa anche con le grafie "Barateri" e "Baratieri"; ma la forma Baratteri, oltre che in carte a stampa, figura nelle sottoscrizioni originali di tre carte manoscritte (una di Marco Antonio e due del figlio Giovanni Battista) e perciò pare preferibile.
Del B. si ricorda un'accurata pianta prospettica di Milano del 1629, alla scala approssimativa di 1:5000.
A differenza di altri prodotti similari, essa rispetta la posizione e la distanza reciproca degli edifici; inoltre, mentre nelle piante precedenti e in talune successive Milano veniva orientata in modo che il Castello occupasse il centro del margine superiore del disegno, la pianta del B. presenta Milano con l'orientamento divenuto poi tradizionale con il nord in alto. Attenta è anche la delineazione dei borghi suburbani, già sviluppati nella parte di nord-ovest e di sud-ovest della città. Di grandissimo interesse è un lungo elenco con 256 numeri che si riferiscono a chiese, ospedali, luoghi pii, carceri, collegi, scuole, palazzi, torri, piazze, delineati nella pianta che si rivela un documento prezioso per conoscere la Milano della prima metà del secolo XVII e che ebbe meritata fortuna anche all'estero.
Meno esperto appare il B. nelle carte geografiche. A stampa sono quelle del ducato di Mantova del 1628, dello Stato di Milano del 1636, del contado di Melzo, forse di qualche anno posteriore; si conserva manoscritta la carta delle diocesi di Lodi e di Crema. Carattere comune è la povertà e la grossolanità del disegno orografico, mentre ricchissima è l'idrografia e la toponomastica.
Il B. dichiara che le sue carte sono opera di un privato. La stessa affermazione si legge in una carta della Lombardia del 1637, firmata dal B., ma con una leggenda del figlio di lui, Giovanni Battista, che asserisce essere il lavoro "tutta fatica di un privato" che si propone di preparame un'altra "molto più agiustata".
Di Giovan Battista si conservano una carta di Piacenza del 1636 ed una delineazione dei ducato di Parma e Piacenza non datata. Si considerano inoltre derivazioni da suoi originali due carte manoscritte e senza data, una che delinea i feudi del vescovado di Lodi e l'altra il contado di Lodi. Le carte di Giovan Battista seguono nella tecnica dell'esecuzione il modello suggerito da Marco Antonio, ma spesso presentano una minore accuratezza, specie nella grafia dei toponimi.
Nella citata carta del contado di Lodi figura il nome di Agostino Baratteri che si dichiara figlio di Giovanni Battista.
Opere. Carte di Marco Antonio B. 1) La gran città di Milano, cm 80 × 76. È dedicata al card. Federico Borromeo e datata da Milano il 16 febbr. 1629. 2) Ducato di Mantova con suoi confini, cm 52 × 35. Scala di 5 miglia = mm 31. È dedicata al "conte Gio[vanni] SerbelIone, mastro di campo del Consiglio Maggiore, commissario generale di S. M. Cattolica nel Stato di Milano", datata da Milano il 30 ott. 1628. 3) Nuova descritione del Stato di Milano con tutti li suoi confini, cm 100 = 79. Scala di 20 miglia milanesi = mm 95. dedicata "agl'Ill.mi Signori Girolamo Fagnano Vicario di Provisione et Sessanta del Consiglio generale di Milano", datata da Milano il 6 sett. 1636. Fu ristampata più volte, fino al principio del sec. XVIII. 4) Melzo Contado dell'em.ss.mo & Rev.ss.mo Sig.re Car.le & Prencipe Trivulzio, cm 46 × 29. Scala di mille trabucchi = mm 43. Senza data. 5) Diocesi di Lodi et di Crema con la Gerra d'Adda, cm 44,5 × 36. Scala di miglia 5 = mm 58. È dedicata al conte "Teodoro Trivultio Cavaglier di S. Giacomo". Non è datata, ma dev'essere anteriore al 1629, perché Teodoro Trivulzio è detto solo cavaliere di S. Jago e non ancora cardinale, dignità assunta nel 1629. Questa carta è manoscritta e si conserva nella Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli a Milano.
La carta intitolata Novo et accurato disegno della Lombardia, cm 66 × 48,3, scala di 20 miglia = mm 41, presenta una leggenda del figlio Giovanni Battista, che domanda scusa di eventuali errori e ne chiede la segnalazione, "pensando io di ridurla una volta a perfecione et distinte le provincie in libro con qualche altra fatica". La carta, dedicata "ai Reggii ministri che governano la Lombardia", è datata da Codogno il 6 marzo 1637.
Carte di Giovanni Battista. 1) Città di Piacenza, cm 40,6 × 28. È orientata con il sud in alto. È dedicata al principe Ercole Trivulzio. Raffigura la posizione dei Piacentini e delle schiere di S. M. Cattolica nell'assedio di Piacenza al 24 dic. 1636. 2) Ducato di Parma et Piacenza Marchesato Palavicino et Stati in Val di Tarro, cm 44,6 × 36,6. Scala di 2,0 miglia italiane = mm 96. È dedicata al principe Francesco Maria Farnese. Non è datata, ma deve essere anteriore al 1647, data della morte del Farnese. 3) Feudi nel vescovato di Lodi, che sono dell'emssmo Sig.re Cardinale Prencipe Trivultio cavato dagli originali di Gio Batta Baratteri ingng.ro in Codogno, cm 39 × 27,5. Scala di 5 miglia ordinarie = mm 60. La carta, orientata con il sud a destra, non è datata. È manoscritta ed è conservata nella Civica Raccolta delle Stampe A. Bertarelli a Milano. 4) Contado di Lodi cavato dagli originali dell'ingng.ro Gio Batta Baratteri per Agostino suo Figliuolo, cm 59,5 × 49,5. Scala di 5 miglia italiane comuni = mm 76. Non è datata. Forse delineata intorno alla metà dei sec. XVII e posteriore per data alla precedente, perché nella zona fra foce Adda e foce Lambro il Po presenta come morti alcuni meandri che nella carta dei Feudi del vescovato di Lodi sono ancora vivi. La carta manoscritta è anch'essa conservata nella Raccolta Bertarelli a Milano.
Bibl.: Comune di Milano, Archivio Storico, Catalogo ragionato della Raccolta Cartografica e Saggio storico sulla cartografia milanese del Direttore Dott. Ettore Verga, Milano 1911, pp. 51-54, 105-111(con la riprod. fotografica della pianta di Milano); A. Codazzi, Carte topogr. di alcune pievi di Lombardia (1608-1611), in Mem. geografiche, Firenze 1915, pp. 274, 368-370; R. Almagià, Monumenta Italiae cartographica, Firenze 1929, pp. 56-59; P. Arrigoni-A. Bertarelli, Le carte geografiche dell'Italia conservate nella Raccolta delle stampe e dei disegni. Catalogo descrittivo, Milano 1930; P. Arrigoni-A. Bertareui, Piante e vedute della Lombardia conservate nella Raccolta delle stampe e dei disegni, Milano 1931.