MARCIANO di Eraclea
Geografo greco, d'età non bene precisata, da taluno identificato, senza troppo fondamento, col Marciano che Sinesio ricorda come suo contemporaneo, e quindi posto intorno al 400 d. C. A ogni modo un accenno alla divisione del Ponto in due provincie (Epit. di Men., 9), durata da Costantino a Giustiniano, lo colloca tra questi imperatori. M. rappresenta quella geografia compilatoria che si ebbe dopo Tolomeo, allorché il restringersi dei commerci e il cessato interesse per le esplorazioni geografiche non offriva più materia nuova in questo campo.
Di M. abbiamo: 1. un Periplo del Mare esterno, in 2 libri. Il primo, dopo un proemio, descrive le coste del Golfo Arabico, del Golfo Persico e del Mare Eritreo; il secondo quelle dell'Atlantico e dell'Europa settentrionale fino alle genti sarmatiche degli Alani e dei Chuni (Baltico). L'opera, lacunosa, è compilata in massima parte su Tolomeo e su uno stadiasmo del geografo Protagora; 2. il principio del primo libro di un'epitome (in 3 libri) di un Periplo del Mare interno (che è piuttosto uno stadiasmo) di Menippo di Pergamo (prima metà del sec. I d. C.); 3. frammenti da un'epitome della Geografia di Artemidoro (11 libri).
Bibl.: Müller, Geographi graeci minores, I, Parigi 1855, pp. cxxix-cxxxvii, il testo a p. 563-76; W. Christ e W. Schmid, Geschichte der griechischen Litteratur, II, ii, Monaco 1913, pp. 852-53.