marchionnesco
agg. (iron.) Che richiama le strategie manageriali e i toni di Sergio Marchionne.
• Oggi, nel fulgore della globalizzazione marchionnesca, che rianima a Milano la più depressa borsa d’Europa, è tutto un rincorrersi di nuove storie di povertà narrate dal popolo del no al referendum, ma anche della maggioritaria fazione del sì coatto, che sarà dato per non perdere il lavoro e gli 800 euro al mese di cassa integrazione o i 1.200 di salario pieno. (Alberto Statera, Repubblica, 13 gennaio 2011, p. 1, Prima pagina) • Quando è cominciata la corsa alla presidenza di Confindustria, [Giuseppe Orsi] ha scritto una lettera di tono marchionnesco ai due contendenti, Giorgio Squinzi (poi vincitore) e Alberto Bombassei, in cui spiegava che dal suo punto di vista o la nuova Confindustria è in grado di ristrutturare se stessa, e ridurre i costi, o Finmeccanica è pronta a uscire. (Marco Ferrante, Mattino, 25 aprile 2012, p. 5, Primo piano) • Ci disinteressiamo del futuro dell’automobile credendo sempre e comunque alla narrazione marchionnesca, quasi avessimo timore di vedere la realtà di una Fiat che non investe più cifre degne in questo Paese, quasi che avessimo un timore, addirittura il panico, di scoprire fin dove sia la burocrazia tricolore a tarpare le ali al gabbiano e da dove invece cominci il disegno degli Agnelli e del loro top manager. (Unità, 25 agosto 2013, p. 1, Prima pagina).
- Derivato dal nome proprio (Sergio) Marchionne con l’aggiunta del suffisso -esco.