ALVEAR, Marcelo Torcuato de
Presidente della repubblica Argentina dal 12 ottobre 1922 al 12 ottobre 1927, nacque a Buenos Aires il 4 ottobre 1868, da antica famiglia spagnola emigrata in Argentina nella prima metà del sec. XVIII. Suo padre era Torcuato de Alvear, che fu primo intendente della città di Buenos Aires. Mentre l'aristocrazia militava nel partito conservatore, egli partecipò decisamente alle prime inquietudini democratiche che portarono alla formazione dell'Unione civica radicale, la quale, dopo la rivoluzione del 1890, ottenne l'istituzione del voto segreto e la costituzione dei poteri governativi. Nel 1912, la riforma elettorale promossa dal Saenz Peña portò l'A. al parlamento. Dal primo governo radicale di Ippolito Irigoyen, l'A., nel 1916, fu nominato ambasciatore a Parigi, dove rimase fino alla metà del 1922, quando, eletto presidente, tornò in patria dopo aver visitato varie capitali europee, tra cui Roma. In politica interna mantenne la più rigida probità e stabilì norme fisse di amministrazione, ordinando le gerarchie. Il suo ossequio alla legge si affermò principalmente di fronte ai gruppi politici; non concedette privilegi nemmeno al suo partito, il quale, nelle elezioni generali del 1928, ha vinto per la terza volta, nella campagna elettorale più importante che registri la storia dell'Argentina, avendo portato alle urne più di un mílione di elettori, ossia il 90% degli iscritti. Favorì l'istruzione pubblica, la cultura universitaria e quella artistica, promovendo, spesso con azione diretta e personale, congressi ed esposizioni, dentro e fuori del paese. Protettore appassionato delle belle arti, inaugurò gran numero di esposizioni, dimostrando viva simpatia per tutto ciò che è italiano. Nel 1924 ricevette il principe Umberto nel viaggio da lui compiuto nell'Argentina.