PROVENZALE, Marcello
Musaicista, nato a Cento nel 1577, morto a Roma il 4 giugno 1639. Studiò pittura in patria con diversi maestri, ma sentì più direttamente l'influenza del Guercino. Lasciò in Cento: la Trasfigurazione nella cattedrale (1606) e un Cristo nell'orto in S. Maria dell'Annunziata. Venuto a Roma, si specializzò nello studio del musaico, ottenendo con l'impiego di tessere minutissime effetti simili alla pittura. Fu ritenuto perciò l'inventore di una tecnica più perfetta in quest'arte e ricevette commissioni da principi e signori romani. Lavorò in S. Pietro nelle cappelle Gregoriana, Clementina e nella cupola, traducendo i cartoni del Muziano, del Roncalli, del Cavalier d'Arpino. Per i Borghese fece quadretti di musaico a imitazione classica, fra i quali il ritratto di Paolo V, lavoro minutissimo e molto apprezzato, opere conservate alla Galleria Borghese. Restaurò anche musaici classici, imitando perfettamente l'antico a detta dei contemporanei; nel 1610 riesce nella Navicella di Giotto "le figure in aria, il S. Pietro e il Pescatore, che andavano affatto in rovina" (Baglione).
Bibl.: J. Manilli, Villa Borghese, Roma 1650, pp. 110, 111, 113; C. Malvasia, Felsina Pittrice, Bologna 1678, II, p. 341; L. Pascoli, Vite de' pittori, scultori e architetti, Roma 1730-36, II, pp. 24, 25; F. Titi, Descrizione delle pitture, sculture e architetture, Roma 1763, pp. 5, 7, 18; C. Righetti, Le pitture di Cento e Ferrara, Ferrara 1768, pp. 11, 14; G. Passeri, Vite de' pittori, scultori e architetti, Roma 1772, pp. 165, 166; Busiri-Vici, Il celebre studio del mosaico della Rev. Fabbrica di S. Pietro, Roma 1801, pp. 20, 24, 32, 104; A. Bertolotti, Artisti bolognesi, ferraresi ed alcuni altri in Roma, Bologna 1885, p. 181; C. Cascioli, La navicella di Giotto, in Bessarione, 1916, pp. 118-138; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, Lipsia 1933 (con bibl.).