FOCOSI, Marcello
Nacque il 3 sett. 1907, da Francesco e da Alberta Marini, a Venaria Reale (Torino), dove il padre, ufficiale di artiglieria, era distaccato. Iscrittosi alla facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Firenze, fu allievo interno nell'istituto di patologia generale diretto da A. Lustig. Nel 1931 conseguì la laurea e subito dopo fu nominato assistente incaricato presso la clinica oculistica della stessa università, diretta da L. Bardelli, di cui divenne aiuto incaricato il 1° genn. 1934 e aiuto di ruolo il 1° novembre dello stesso anno. Conseguita la libera docenza in clinica oculistica nel 1935, il 29 ott. 1939 fu trasferito, sempre come aiuto, nella clinica oculistica dell'università di Roma diretta da V. Cavara. Dopo aver ricevuto l'incarico della direzione della clinica oculistica dell'università di Sassari negli anni accademici 1946-47 e 1947-48, divenne professore straordinario il 1° dic. 1949, presso la stessa facoltà. Preside nel 1952-53, dal 1° nov. 1953 passò nella facoltà medica di Pisa, dove assunse la direzione della cattedra di clinica oculistica. Il 1° nov. 1963 fu chiamato dall'università di Firenze come direttore della cattedra di clinica oculistica e qui concluse la sua carriera il 31 ott. 1977.
Formatosi alla scuola di due prestigiosi maestri, il F. fu un valente oculista, emergendo sia sul piano clinico, sia nella ricerca scientifica. Fu autore di numerosi lavori scientifici e di studi riguardanti tutti i settori della specialità.
Una particolare attenzione dedicò allo studio della fisiopatologia sensoriale e motoria: sulla scorta di una casistica di non comune ampiezza, documentò l'importanza dei disturbi motori verticali e l'interdipendenza con lo strabismo orizzontale, ne illustrò i metodi di trattamento conservativo e chirurgico, i particolari procedimenti diagnostici e operatori di personale elaborazione, i più significativi rilievi semeiologici (La paralisi dei muscoli oculomotori estrinseci. Sintomatologia e diagnostica, Roma 1948; Contributo clinico allo studio dello strabismo di Hertwig-Magendie, in Boll. d'oculistica, XXIV [1955], pp. 87-97, con C. Toselli; Sull'utilità delle miotonie marginali nella correzione dell'iperfunzione del muscolo piccolo obliquo, ibid., XXV [1956], pp. 202-216, con G.C. Guzzinati; Traitement symptomatique des paralyses oculo-motrices, in Thérapeutique médicale oculaire, I, Paris 1957, pp. 651-654; Troubles du tonus muscolaire d'origine extra pyramidale nystagmus, ibid., pp. 658-660; Les hétérophories, ibid., II, pp. 1244-1254; Sulla componente verticale delle eterotropie. Problemi etiopatogenetici e terapeutici, in Annali di ottalmologia e clin. oculistica, XCV [1969], pp. 375-396, con G. Bertoncini - R. Frosini).
Si occupò della patologia oculare di origine virale, contribuendo alla sua conoscenza con osservazioni cliniche e ricerche sperimentali (Ricerche sperimentali sull'azione del virus influenzale sui tessuti oculari, in Boll. d'oculistica, XXI [1942], pp. 83-152; Sulle complicazioni oculari da meningite linfocitaria acuta benigna ed eventuali rapporticon la poliomielite acuta, ibid., XXVI [1947], pp. 417-432; Ulteriori ricerche sperimentali sull'azione del virus influenzale nella cornea, ibid., XXVIII [1949], pp. 577-588; Ricerche sull'azione patogena del virus della malattia di Newcastle nei confronti dei tessuti dell'occhio di coniglio, ibid., XXXI [1952], pp. 513-518, con L. Scalfi). Descrisse vane manifestazioni morbose (Sui depositi pigmentati della cristalloide posteriore, ibid., XII [1933], pp. 872-905; Contributo allo studio delle neuriti retrobulbari acute, ibid., XIV [1935], pp. 1193-1220); studiò la patologia vasale retinica sia dal punto di vista sperimentale sia in relazione al possibile trattamento (Vascular allergy: experimental studies on allergic thrombosis of retinal veins, in Journ. of allergy, XXII [1951], pp. 114-119, con P. De Muro; Possibilità e limiti della terapia delle occlusioni dell'arteria centrale della retina, in Boll. d'oculistica, I, [1971], pp. 131-151); illustrò la possibilità del trattamento chemioterapico dei tumori metastatici della coroide (On chemotherapy of metastatic tumors of the choroid, in Ann. di ottalmologia e clin. oculistica, LXXXVII [1961], pp. 361-374, con G. Salvi). Infine, una menzione particolare meritano le ricerche condotte dal F. e dai suoi allievi sull'impiego del laser in oftalmologia e sull'angiografia retinica a fluorescenza. Subito dopo la sua scoperta, nei primi anni Sessanta, il laser trovò presto applicazione in clinica oculistica come mezzo sicuro ed efficace per indurre la fotocoagulazione: il F. intuì prontamente le possibilità offerte alla microchirurgia oculistica dalla "nuova" radiazione elettromagnetica e illustrò le sue esperienze con il laser a rubino (Rilievi sulla fotocoagulazione retinica mediante laser, in Atti della Soc. oftalmologica ital., XXIII [1965], pp. 220-225, con G. Salvi - G. Venturi; Considerazioni sull'uso del Laser in oftalmologia (a proposito di alcune affezioni retiniche), in Arquivos portugheses de oftalmologia, XVIII [1966], pp. 23-34, con G. Salvi - G. Venturi). L'angiografia retinica a fluorescenza è un procedimento diagnostico di importanza fondamentale per la precisazione della forma siero-emorragica della retinopatia nuotica: essa consente di documentare le caratteristiche del neovaso sottoretinico e di operarne il sicuro trattamento fotocoagulativo con il laser (Serous maculopathy of myopes. Fluorescein retinography and possibilities for treatment, in Documenta ophthalmologica, XXXVI [1973], pp. 157-164, con R. Brancato - R. Frosini).
Il F. appartenne a varie società scientifiche italiane e straniere e fondò una fiorente scuola: tra i suoi allievi, ben quattro (G. Venturi, che gli è poi succeduto a Firenze, G. Salvi, R. Brancato, C. Toselli) divennero a loro volta ordinari di clinica oculistica. Attivissimo, anche dopo aver lasciato l'insegnamento continuò a dirigere, fino a due mesi prima della morte, l'istituto di clinica oculistica fiorentina.
Il F. morì a Roma il 1° genn. 1983.
Fonti e Bibl.: Notizie fornite da. G. Venturi; Necr. in La Nazione (Firenze), 3 genn. 1983, e in Atti del 2°Congr. delle Soc. tosco-umbro-emiliana-marchigiana di oftalmologia, Firenze 1984, ad Indicem; G. Gorin, History of Ophtalmology, Wilmington, Delaware, 1982, pp. 205, 419 s. Sull'impiego del laser in clinica oculistica, si veda R. Brancato - U. Menchini, Notizie storiche, in Microchirurgia. Laser in oftalmologia, Milano 1989, pp. 13-26; Laser in oculistica, in Encicl. medica ital., Primo aggiorn., III, col. 4349.