MARCEDUSA (A. T., 27-28-29)
Paese della provincia di Catanzaro, posto a 314 m. s. m. sulle pendici orientali della Presila catanzarese fra i torrenti Crocchio e Tacina. L'origine del paese è dovuta, probabilmente, come ampliamento di un nucleo già esistente sin dall'alto Medioevo e risalente all'età classica, di cui esistono ruderi nella campagna, a un'immigrazione albanese del 1467. Fece parte del feudo di Mesoraca sino al 1809 allorché ottenne l'autonomia comunale. Il nucleo albanese s'andò spegnendo nel sec. XVIII, specialmente a causa della malaria, e l'attuale popolazione, originaria in gran parte di paesi vicini, ha usi e linguaggio interamente calabresi. Il comune non aveva che 241 ab. nel 1815; salirono a 460 nel 1861, a 860 nel 1881; nel 1901 erano 856; scesero, per l'emigrazione, a 730 nel 1911, e a 720 nel 1921; attualmente conta 910 ab. (1931); manca la popolazione sparsa, a causa della malaricità del territorio (kmq. 19,27). Occupazioni essenziali sono la coltivazione del frumento e dell'ulivo e la pastorizia. Una strada rotabile lunga 15 km. unisce Marcedusa alla stazione ferroviaria di Botricello sulla Metaponto-Reggio.