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Nicoletti, Marcantonio

di Marcello Aurigemma - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Nicoletti, Marcantonio

Marcello Aurigemma

Letterato (Cividale del Friuli 1536 - ivi 1596); scrisse le Vite degli scrittori volgari illustri libri IV, conservate in un autografo esistente presso i conti di Manzano, dal quale è stato copiato un manoscritto della biblioteca Comunale di Udine, parzialmente messo a stampa dal Solerti (in Vite di D., Petrarca e Boccaccio, a c. di A. Solerti, Milano 1904, 222-233).

La Vita di D. è relativamente ampia avendo il N. fatto sue tutte le notizie biografiche più o meno attendibili divulgate su D. dai predecessori, a volte indicando le varie possibili versioni, altre volte presentando per veri fatti puramente congetturali, assai spesso desunti dalle stesse opere di D. (le visite di D., a Firenze, nell'abitazione di Casella o l'atteggiamento di Gemma Donati, chiamata " un'altra Santippe socratica ", o la famosa frase in cui D. esprimeva il suo dispiacere di abbandonare Firenze dove nessuna personalità valida in tal caso restava). Altre caratteristiche della biografia del N.: lo smaccato ossequio dell'autore ogni volta che egli accenni a potenti anche del lontano passato; l'inserimento nel racconto di aneddoti e novellette, alcune delle quali oscene, riguardanti esperienze erotiche di D.; l'indicazione e l'accrescimento, tipici dello scrittore provinciale, ogni volta che se ne presenti l'occasione, dei legami tra D. e il Friuli: così il N. sottolinea che una parte della famiglia dei Frangipani, dalla quale sarebbe disceso D., venne nel Friuli assumendo il nome di Castello, e trattando delle trascrizioni del poema dantesco indica come ottima quella di N. Claricini (v.).

Vocabolario
marcantònio
marcantònio s. m. (f. -a) [dal nome di Marco Antonio, triunviro dell’antica Roma (82 a. C 30 a. C.)], pop. – Persona grande e grossa, dall’aspetto florido e robusto: mi si parò innanzi un m. alto due metri. Con riferimento a donna, è usato...
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