Fumaroli, Marc
Storico, filologo e scrittore francese, nato a Marsiglia il 10 giugno 1932. Dal 1965 assistente alla facoltà di Lettere dell'università di Lille; dal 1976 maître de conférences alla Sorbona (Paris iv); nel 1978 è diventato professore ordinario. Dal 1986 al 1995 è stato direttore del Centre d'études xvie-xviie siècles (Sorbona - Centre national de la recherche scientifique). Del 1984 è la nomina al Collège de France per la cattedra di Rhétorique et société en Europe (xvie-xviie siècles). Nel 1995 è entrato all'Académie française, l'anno successivo alla British Academy e nel 1997 all'Accademia nazionale dei Lincei. È membro dell'American Academy of Arts and Sciences e dell'American Philosophical Society. Dal 1996 è presidente dell'associazione Amici del museo del Louvre.
Nella seconda metà degli anni Sessanta i suoi studi sulla storia della retorica sono stati ben presto affiancati da importanti indagini comparative con la letteratura teatrale tra Rinascimento ed età moderna (Rhétorique et dramaturgie dans l'Illusion comique de Corneille, 1968); il suo interesse per il teatro contemporaneo lo ha portato a seguire il lavoro di J. Grotowsky ed E. Barba.
Negli anni in cui era professore incaricato a Lille (1969-76) F. aveva preparato il doctorat d'État (conseguito nel giugno 1976 alla Sorbona-Paris iv) su Jésuites et Gallicans, recherches sur la genèse et la signification des querelles sur la rhétorique en France sous Henri xi et Louis xiii, sotto la direzione di uno dei capiscuola della storiografia letteraria francese del dopoguerra, R. Pintard. Del 1980 è il suo fondamentale volume L'âge de l'éloquence: rhétorique et "res literaria" de la Renaissance au seuil de l'époque classique, opera che si afferma con vigore nel panorama degli studi internazionali e inaugura un nuovo filone, storico e filologico, atto a riscoprire in tutte le sue componenti i principali aspetti della grande fioritura della retorica tra Rinascimento ed età moderna.
Nel ventennio 1970-90, nuovi studi sulla storia politica e religiosa hanno affiancato le sue analisi di storia della cultura tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento in Francia e in Italia; l'interesse di F. per le arti visive si intensifica, si approfondiscono le indagini sui rapporti tra letteratura, poesia e pittura (ha curato, tra l'altro, l'edizione commentata di J. de La Fontaine, Fables, 2 voll., 1985). Dal 1980 al 1990 ha pubblicato molti saggi su temi riguardanti la cultura teatrale italiana e francese tra Cinque e Seicento, la letteratura memorialistica, la storiografia, il linguaggio, la critica letteraria e la storia dell'arte; questi preludono alla pubblicazione dei volumi Héros et orateurs, rhétorique et dramaturgie cornéliennes (1990; trad. it. 1990), La diplomatie de l'esprit, de Montaigne à La Fontaine (1994) e Trois institutions littéraires (1995). Nel 1994 è uscita la sua prima raccolta di scritti sulle arti visive, L'école du Silence, le sentiment des images au XVIIe siècle (trad. it. 1995); da allora, sempre più frequenti sono i suoi interventi su temi storico-artistici, dal Cinquecento ai giorni nostri: esemplari alcuni saggi, quali Ut pictura rhetorica divina, peinture et rhétorique, 1994; Cross, Crown, and Tiara: the Constantine myth between Paris and Rome (1590-1690), 1995; Une amitié paradoxale: Antoine Watteau et le comte de Caylus (1712-1719), 1996.
Nel 1991 è uscito L'état culturel, essai sur une religion moderne (trad. it. 1993), aspra critica alla politica culturale e artistica francese che lo pone al centro del dibattito internazionale sulla fruizione e sulla salvaguardia dei beni culturali e artistici.