GLEYRE, Marc-Charles-Gabriel
Pittore, nato a Chevilly (Cantone di Vaud) il 2 maggio 1806, morto a Parigi il 5 maggio 1874. S'iniziò all'arte a Lione, nello studio di Cl. Bonnefond; poi, nel 1825, fu a Parigi, presso Hersent. Nello stesso anno venne in Italia e vi studiò con entusiasmo a Padova, a Firenze e a Roma. A Parigi, avvalendosi dei disegni e acquerelli che aveva portati con sé da un lungo viaggio in Oriente, dipinse molti grandi quadri con grandi figure (La giovane nubiana, S. Giovanni a Patmos). Nel 1840-41 decorò la scala d'onore del castello del duca di Luynes a Dampierre (oggi distrutta). Un gran successo ebbe nel 1843 il quadro La sera (Louvre). Nel medesimo anno assunse la direzione dello studio di P. Delaroche, che tenne fino al 1870. Sotto le nuove influenze subite durante un secondo viaggio in Italia, compose L'esecuzione del maggiore Davel (Losanna), numerose rappresentazioni bibliche (La Pentecoste, chiesa di S. Margherita a Parigi), e una delle sue opere migliori, Gli Elvezî che fanno passare i Romani sotto il giogo (Losanna), commessagli dal governo di Vaud. Nei due ultimi decennî della sua vita trasse di preferenza i soggetti dalla poesia e dalle leggende antiche: Ercole ai piedi di Onfale (Neuchâtel), L'incantatrice (Basilea), Penteo inseguito dalle Menadi (Basilea), Saffo. Occasionalmente il G. dipinse anche ritratti. Alla sua morte le sue opere passarono al Museo di belle arti di Losanna.
Bibl.: C. Clément, G., 2ª ed., Parigi 1886 (con catal. ragionato); H. Vollmer, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XIV, Lipsia 1921.