Poeta francese (Quévilly, Rouen, 1594 - Parigi 1661). Dopo aver studiato a Parigi, fu al seguito del duca di Retz a Belle-Isle, poi accompagnò il duca d'Harcourt in varie missioni diplomatiche. Fu più volte in Italia (1633, 1639, 1643), e viaggiò anche in Africa e in America. Fu segretario della regina di Polonia. Trascorse gli ultimi anni in ritiro, dopo essere tornato al cattolicesimo. Poeta di un saporoso realismo "grottesco" variato di bizzarre fantasie in rapporto con la pittura del suo tempo, le sue Oeuvres furono pubblicate in varie parti (1629-58); il Moyse sauvé, idylle héroïque nel 1653; La Lune parlante, poème nocturne nel 1661. È autore anche di un "caprice heroïcomique", Le passage de Gibraltar (1641); di una celebre satira, La Rome ridicule (scritta durante una sua permanenza a Roma nel 1633 e pubbl. nel 1643); e del poemetto Solitude (1654). Fece parte dell'Académie française fin dalla sua fondazione (1634).