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MANTOVA

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)
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MANTOVA (XXII, p. 167)


La città, pregiudicata dalla sua stessa funzione, esercitata in passato, di fortezza, non ha ancora un piano regolatore che ne consenta lo sviluppo organico. Tuttavia in questi ultimi anni furono abbattute in buona parte le abitazioni del vecchio ghetto e sostituite con edifici moderni, fu ampliata la Piazza Martiri di Belfiore e nell'area della demolita caserma Landucci e della chiesa di S. Domenico furono aperte nuove vie ed eretti, fra l'altro, i palazzi dell'Agricoltura e dell'Istituto di Previdenza sociale. Sulla linea degli spalti sono stati costruiti l'Ospizio per lattanti e, poco lungi, il Dispensario antitubercolare e la Casa del bambino. Ma più che entro le mura, la città, abbattuti i baluardi, si è allargata al di fuori, con belle costruzioni, opifici, ville, giardini, viali, il campo sportivo, il manicomio provinciale e l'ospedale civico. Ricordiamo infine il "Villaggio dei senza tetto" composto di casette popolarissime, a un piano, intramezzate da viali.

La provincia (p. 174). - La popolazione della provincia è in continuo aumento, nonostante il rallentato ritmo delle nascite e la persistente emigrazione interna, a causa delle opere di bonifica, delle provvidenze sanitarie e sociali che hanno fatto notevolmente contrarre l'indice di mortalità.

La struttura economica della provincia si mantiene prevalentemente agricola, ma si giova anche di una larga attività industriale che trae alimento dalla trasformazione dei prodotti del suolo o dai bisogni dell'agricoltura stessa: prima fra tutte l'industria casearia, per la produzione del formaggio grana di tipo parmigiano-reggiano, che rappresenta circa un quarto della produzione nazionale e alimenta un notevole movimento di esportazione. Non mancano industrie svincolate dall'attività agricola: industrie estrattive, della carta, per la lavorazione del legno e la costruzione dei mobili, fabbriche di laterizî, calzifici; caratteristica a Canneto sull'Oglio è l'industria dei giocattoli, la prima sorta in Italia.

La provincia è dotata di una rete stradale ordinaria di km. 2903, e di una rete ferroviaria di km. 171. In sostituzione delle vecchie tramvie provinciali sono stati istituiti servizî con automezzi, colleganti i principali centri periferici della provincia.

Uno dei problemi di maggiore importanza della provincia, fra le più importanti della Lombardia sotto l'aspetto idraulico, è rappresentato dalla navigazione interna cioè dall'utilizzazione, sia come forza industriale, sia come via di comunicazione, della fitta rete di arterie fluviali che solcano in ogni senso il territorio. Infatti la provincia comprende nel suo territorio le vallate inferiori del Mincio, del Chiese, dell'Oglio prolungandosi anche nell'oltre Po e nella vallata del Secchia. Il territorio è inoltre attraversato da un gran numero di canali. Il Po è navigabile in tutto il percorso con natanti di 600 tonnellate fino alla foce Mincio e con natanti di minor portata fino a foce Oglio e oltre. Il Mincio è navigabile per natanti di grossa portata dalla foce a Mantova (Lago di Mezzo) e cioè per km. 22 e dal Lago Superiore di Mantova a Rivalta per km. 7. Fra il Po e il Mincio la navigazione diretta è facilitata dalla recentissima conca di Governolo, atta per natanti da 600 tonnellate, la quale ha reso la linea Venezia-Mantova più efficiente sotto tale rapporto e troverà il suo auspicato completamento nella progettata sistemazione del Porto lacuale di Mantova. L'Oglio è navigabile anche con natanti di grande portata dalla foce per oltre 20 km.; il Chiese è navigabile per pochi chilometri con battelli di piccola portata dai pressi di Asola alla foce. Il porto lacuale di Mantova comprende il complesso degli scali situati nei laghi che la cingono: il principale fra essi è Porto Catena, che raccoglie buona parte del traffico adempiendo alle funzioni di capolinea della navigazione fra Venezia e la Lombardia. La zona di influenza del Porto si estende a tutta la regione lombarda fino alle alte valli bergamasche e il traffico dell'arteria fluviale Venezia-Po-Mincio inferiore è sempre crescente tanto da raggiungere in questi ultimi anni un tonnellaggio non inferiore alle 250 mila tonn.

Bibl.: Consiglio provinciale dell'economia corporativa, La vita economica della provincia di Mantova negli anni 1931 e 1932, Mantova 1934; Consiglio provinciale sanitario, Sul problema demografico della città di Mantova, Mantova 1933; Andrani, Colombo, Morone, ecc., Il piano regolatore di Mantova, Milano 1934; D. Alessandrini, Questioni di navigazione interna, in Realtà, settembre 1933; Comitato Mantovano per la navigazione interna, Relazioni sull'opera del Comitato dalla sua fondazione (1905-1934).

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