MANTO (etr. Mantu; lat. Mantus)
È da molti ritenuto il dio principale della triade infernale etrusca, corrispondendo al Dis pater (Pluto) dei Romani, ma la sua posizione nella teologia etrusca non è chiara, né appare mai raffigurato con il suo nome. Forse il termine può anche avere senso generico di "dio dei morti", ovvero fu assimilato, per influenza greca, a Eita o Aita (Ade), e per influenza romana, a Vetis (Vediove). Va collegato con M. il nome della divinità etrusca Mantrns (cfr. Corp. Inscr. Etrusc., I, n. 447) e quello della dea Manturna. Secondo un'antica testimonianza (Serv., ad Aen., X, 200) da Manto deriva il nome della città di Mantova.
Taluno identificò Manto nel personaggio, di orrido aspetto, che nelle figurazioni etrusche accompagna spesso il defunto, confondendolo erroneamente con Charun.
Manto per i Greci è figlia dell'indovino tebano Tiresia. Inviata dopo la caduta di Tebe a Delfi, è di qui inviata dal dio nella Ionia, ove sposa il cretese Rhakios e genera da lui e da Apollo l'altro veggente Mopso.
Bibl.: E. Fiesel, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIV, col. 1360 seg.; P. Ducati, Etruria antica, Torino 1925, passim.