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OLIVEIRA, Manoel de

di Lorenzo Quaglietti - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1993)
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OLIVEIRA, Manoel de

Lorenzo Quaglietti

Regista cinematografico portoghese, nato a Oporto il 12 dicembre 1908. Compiuti gli studi in Portogallo e in Spagna, viene presto attratto dal cinema, e nel 1929 gira il documentario Douro, faina fluvial; ma solo dieci anni dopo torna alla regia con i cortometraggi Miramar praia de rosas e Já se fazem automóveis em Portugal. Il suo primo lungometraggio, Aniki-Bóbó (1942), un film sull'infanzia d'impianto neorealista, è seguito da una lunga stasi, interrotta dal cortometraggio O pintor e a citade (1956, Il pittore e la città), vincitore dell'Arpa d'argento al festival di Cork.

Il riconoscimento gli consente di realizzare O pão, un documentario sulla lavorazione del pane, di prezioso ordito formale. Nel 1959 il regista inizia a girare un mediometraggio di finzione che sarà completato solo nel 1963, A caça (La caccia), cui la censura impone però un deformante lieto fine di circostanza. Il coevo Acto da primavera (1961-63) è la rappresentazione dal vero della passione di Cristo, come si celebra annualmente dagli abitanti del paesino di Curalha, trasfigurata dall'originalità e dall'intensità di un montaggio felicemente creativo. Del 1972 è O pasado e o presente (Il passato e il presente), racconto grottesco condotto a ritmo di balletto sulle distrazioni erotico-sentimentali di una borghesia annoiata. Il film − che rilancia in patria e all'estero il nome del regista − conferma le qualità e le tematiche dell'autore, che trovano poi ulteriore sviluppo e credibilità in Benilde ou a Virgem-Mäe (1975), Amor de perdição (1978, Amore di perdizione) e Francisca (1981), opere in cui le pur diffuse tinte melodrammatiche non cedono mai al manierismo. Lo stile è sostanzialmente quello dei tableaux vivants e lo spazio in cui l'azione si compie ha dimensioni teatrali: ma il tutto possiede grande forza espressiva.

Il cinema di De O. non è certo di facile assimilabilità e questo ne riduce il successo presso il pubblico. A parte Amor de perdição, né Le soulier de satin (1983-85, La scarpina di raso), dal poema di P. Claudel, della durata di ben sette ore, né Mon cas (1986), né Os canibais (1988, I cannibali) sono infatti film popolari. Insieme ai successivi Non ou a va Gloria de Mandar ("No o la vana Gloria di Comandare", 1990), A Divina Comédia (1991), O dia do desespero ("Il giorno della disperazione", 1992), Vale Abrao ("Valle d'Abramo", 1993), hanno tuttavia consolidato l'ammirazione dei critici per il ''maestro di Oporto''.

Bibl.: AA.VV., Il cinema di M. de Oliveira, Firenze 1978; Y. Lardeau, P. Taralin, J. Parsi, M. de Oliveira, Parigi 1988.

Vedi anche
cinema Il complesso delle attività artistiche, tecniche, industriali che concorrono alla realizzazione di spettacoli cinematografici (film) e anche l’insieme di questi, come opera complessiva, in quanto concreta espressione d’arte nel campo della fantasia o strumento d’informazione, di documentazione scientifica, ... Catherine Deneuve Nome d'arte dell'attrice cinematografica francese Catherine Dorléac (n. Parigi 1943), diventata famosa grazie all'interpretazione di ruoli di figure femminili dolci e inquiete; si ricordano, tra i suoi film: Le vice et la vertu (1963); Vacances portugaises (1963); La chasse à l'homme (1964); Les parapluies ... Michel Piccoli Piccoli ‹pikolì›, Michel. - Attore francese (n. Parigi 1925). Ha esordito nei piccoli teatri parigini della rive gauche, affermandosi per il suo stile di recitazione asciutto e netto (Célestine di F. de Rojas, 1945; Androclès et le lion di G. B. Shaw, 1952; Phèdre di J. Racine, 1957). Nel cinema, dove ... Irène Pàpas Pàpas, Irène (gr. Εἰρήνη Παπᾶ nata Λελεκοῦ). - Attrice cinematografica greca (n. Corinto 1926). Ballerina e attrice teatrale, attiva nel cinema fin dagli anni Cinquanta in Grecia, in Italia e negli USA in ruoli di modesto rilievo, si affermò con i film del connazionale M. Kakogiànnis (᾿Ηλέκτρα, Elettra, ...
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Vocabolario
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
de auditu
de auditu locuz. lat. – Espressione corrispondente all’ital. «per sentito dire»: riferire de auditu. Anche, «per avere udito direttamente», nell’espessione giuridica testimone de visu et de auditu (v. de visu).
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