MANILIO, Manio (M′. Manilius, P. filius, P. nepos; in alcune fonti il prenome è, pare per errore, Marcus)
Distintosi già nell'eloquenza, M. fu pretore nel 152 a. C. nella Spagna ulteriore, ove combatté contro i Lusitani. Console nel 149 a. C., ebbe con il collega L. Marcio Censorino il comando dell'esercito contro Cartagine. Passati dalla Sicilia in Africa, i due consoli si fecero consegnare dai nemici armi e attrezzi di guerra, e poi ingiunsero loro di abbandonare la patria e di ricostruirla a 15 km. dal mare. Avendo i Cartaginesi preferito all'ubbidienza la difesa a oltranza, i consoli assalirono più volte la città dalla parte di terra e di mare ma furono respinti, e quando M., dopo il ritorno del collega in Roma, si volse contro Asdrubale, l'onore delle armi fu solo salvato da Scipione Emiliano, che serviva ai suoi ordini in qualità di tribuno militare. Nel 148 gli successe nel comando L. Calpurnio Pisone.
M. fu anche rinomato giureconsulto. Con P. Mucio Scevola e M. Giunio Bruto è ricordato da Pomponio come fondatore dello ius civile. Ricercatissimo come consulente, lasciò un'opera in 7 libri, intitolata Manilii monumenta. A lui probabilmente risalgono anche le manilianae venalium vendundorum leges ricordate da Cicerone e le manilianae actiones di Varrone: formularî di stipulazioni per vendita, in cui si rispecchia il procedimento della giurisprudenza cautelare. Se queste leges e actiones stessero nei monumenta, o fuori, non si può dire con sicurezza.
Bibl.: W. Ihne, Römische Geschichte, III, Lipsia 1872, p. 284 segg.; U. Kahrstedt, Geschichte der Karthager, Berlino 1913 (continuazione dell'opera di O. Meltzer), p. 642 segg.; Wilsdorf, in Leipziger Studien, I (1878), p. 95 segg.; E. Kornemann, nel commento all'Epitome Liviana, di Ossirinco, in Klio, 1904, fasc. 2°, p. 89 segg.; F. Münzer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIV, 1928, col. 1135 seg.; E. Pais, Storia di Roma durante le grandi conquiste mediterranee, Torino 1931, p. 443 segg. - Sull'attività di M. come giurista, v.: P. Krueger, Geschichte der Quellen, ecc., 2ª ed., Monaco-Lipsia 1912, p. 61; P. Bonfante, Storia del dir. rom., I, 3ª ed., Milano 1923, p. 257; P. De Francisci, Storia del dir. rom., II, i, Roma 1929, p. 194; G. Baviera, I monumenta di Manilio e il ius Papirianum, in Scritti giuridici, Palermo 1909, I, p. 38.