MANIMAZOS (Μανίμαζος)
Appellativo del dio cavaliere tracio (v.), conosciuto in Grecia come Heros, su due rilievi trovati a Varna, m Bulgaria. Il dio, che indossa le brache e porta una lunga clamide svolazzante, si dirige a cavallo verso un altare, da cui spunta un albero; un serpente, attorto intorno al tronco, si rizza contro il cavaliere.
L'esito in -maza ricorre frequentemente nell'onomastica microasiatica; il nome è forse da ricollegarsi al frigio μανίος (λακόςμ λαμπρός, ϑαυμαστός (Tomaschek, Die alten Thraker, in Sitzungber. d. K. Ak. d. Wiss. zu Wien, Ph.-H. Kl., 130, 1894, Abh. 2, p. 68); v. anche cavaliere tracio.
Bibl.: W. Drexler, in Roscher, II, 2, 1894-97, c. 2325, s. v.; G. I. Kazarow, in Pauly-Wissowa, XIV, 1928, c. 1145, s. v.; Denkmäler des thrakischen Reitergottes in Bulgarien, in Dissertationes Pannonicae, ser. II, fasc. 14, 1938, p. 165, n. 974, p. 166, n. 975, tav. LXXIX, figg. 469, 470.