Manibus, oh, date lilïa plenis
È un emistichio virgiliano (Aen. VI 883), in cui è inserita la particella vocativa per formare l'endecasillabo. Con queste parole - che nell'Eneide Anchise pronuncia a proposito del giovane Marcello - viene accolta Beatrice, al suo apparire nel Paradiso terrestre (Pg XXX 21; al v. 19, il saluto di origine scritturale Benedictus qui venis: cfr., con la forma verbale " venit ", Matt. 21, 9; Marc. 11, 10 ecc.).