TAFURI, Manfredo
Storico dell'architettura, nato a Roma il 4 novembre 1935, morto a Venezia il 23 febbraio 1994. Assistente nel 1963-64 presso la cattedra di Composizione di L. Quaroni alla facoltà di Architettura dell'università ''La Sapienza'' di Roma (a questo periodo risale la monografia Ludovico Quaroni e lo sviluppo dell'architettura moderna in Italia, 1964), insegnò poi Restauro dei monumenti presso l'università di Palermo (1966-67). Dal 1968 fu professore ordinario di Storia dell'architettura a Venezia.
Coinvolto attivamente nel dibattito teorico-politico degli anni Sessanta avviò, su riviste come Comunità (1963-65), Marcatré (1965), Palatino (1966) e Contropiano (1969-71), un'ampia riflessione critico-ideologica sull'architettura, culminata nel libro Teorie e storia dell'architettura (1968), a cui seguì Progetto e utopia (1973). Con Jacopo Sansovino e l'architettura del '500 a Venezia (1969) e L'architettura dell'Umanesimo (1969) iniziò indagini più specifiche sul linguaggio architettonico, che lo portarono a testi come Via Giulia. Un'utopia urbanistica del '500 (1973, con L. Salerno e L. Spezzaferro) o L'armonia e i conflitti. La chiesa di San Francesco della Vigna nella Venezia del '500 (1983, con A. Foscari), o, parallelamente, a scritti di continua verifica della sua spiccata inclinazione critico-analitica, come per es. La sfera e il labirinto. Avanguardie e architettura da Piranesi agli anni '70 (1980) e Vienna rossa (1980). Nei ricorrenti studi su Le Corbusier e sull'architettura contemporanea (Storia dell'architettura contemporanea, con F. Dal Co, 1976), come in quelli sull'architettura italiana (Storia dell'architettura italiana. 1944-85, 1986), il suo territorio d'indagine ha oscillato ciclicamente tra storia contemporanea e storia moderna. I saggi apparsi nei cataloghi delle mostre monografiche su Raffaello architetto (1984), Giulio Romano (1989), Francesco di Giorgio Martini (1993) o le analisi previste per il Corpus di disegni di Antonio da Sangallo il Giovane (in via di completamento al momento della sua scomparsa), oltre a confermare l'eterogeneità dei suoi vasti interessi mostrano, tuttavia, un tendenziale allontanamento dai temi dell'architettura contemporanea.
Dalla lettura di autori come E. Paci, W. Benjamin, T.W. Adorno, S. Freud e M. Foucault il metodo storiografico di T. combina insieme fonti d'archivio, rilievi architettonici, politica, economia, teologia, storia sociale e culturale, microstorie, non ignorando la lezione di G.C. Argan e della scuola delle Annales. Esiti di queste ricerche sono i due libri Venezia e il Rinascimento (1985) e Ricerca del Rinascimento (1992).
Bibl.: J. Connors, Cultura del fittizio (recensione a Ricerca del Rinascimento), in L'Indice, 8 (settembre 1992), p. 38; J.S. Ackerman, Manfredo Tafuri, 1935-1994, in Journal of the Society of Architectural Historians, 2, 53 (giugno 1994), pp. 137-38; AA.VV., Il progetto storico di Manfredo Tafuri, in Casabella, 619-20 (gennaio-febbraio 1995), con bibliografia (pp. 170-75).