BELLATI, Manfredo
Nacque a Feltre (Belluno), il 27 febbr. 1848, da nobile e ricca famiglia. Compì gli studi universitari a Padova, dove conseguì la laurea in ingegneria civile nel 1869. A partire dal 1870 divenne in quell'università assistente successivamente dei professori Minich e Bellavitis, maestri di calcolo differenziale e integrale, di algebra complementare e di geometria analitica; fu poi insegnante incaricato di calcolo differenziale e integrale, di fisica matematica e di fisica sperimentale sino al 1891. Nel 1879 fu nominato professore di fisica tecnica nella R. Scuola d'applicazione per gli ingegneri di Padova; insegnamento che egli tenne senza interruzioni sino al 1922, quando, per raggiunti limiti d'età, venne collocato a riposo e si ritirò nella serena quiete dei luoghi natii. Della Scuola fu anche direttore per oltre un decennio: dal 1898 al 1909.
Discepolo anche del Rossetti, uno dei fisici più insigni dell'epoca, il B. si orientò definitivamente, dopo un periodo di intensi studi matematici, verso la fisica. I primi lavori giovanili su argomenti di matematica e fisica, quali i contributi originali sull'applicazione del metodo dei minimi quadrati al calcolo delle costanti empiriche, ne posero subito in risalto l'originalità delle idee, la chiarezza e la sicurezza dei risultati, l'abilità di sperimentatore in misure d'alta precisione.
La maggior parte dei suoi studi e delle sue ricerche sono di natura sperimentale; la sua notorietà è legata specialmente a quelli compiuti sulle proprietà te, rmoelettriche di diverse sostanze e leghe. Il B., assieme al Naccari, dopo una serie di lunghissime esperienze, accertò che le successive polarizzazioni alternate scaldano i corpi e dedusse che il riscaldamento è proporzionale al quadrato delle cariche elettriche. Nel biennio 1877-79 si occupò dell'effetto Peltier ed ebbe a constatare l'apparizione di anomalie nella resistenza elettrica" coincidenti con altre anomalie nella velocità di riscaldamento, che egli spiegò essere dovute a cambiamenti della struttura molecolare.
Egli costruì un elettrodinamometro, assai semplice, che fece conoscere il suo nome anche all'estero, poiché si trattò di uno strumento pratico, atto alla misura delle correnti molto deboli, sia di origine fisiologica, sia telefoniche, e che consentiva, anche, l'esecuzione di lunghe ricerche in cilindri magnetostrittivi, magnetizzati elicoidalmente. Una sua ricerca del 1880 su problemi di fisica molecolare, sul calore specifico e sul calore di trasformazione dello ioduro d'argento e di vari ioduri doppi di argento e di rame, fu pubblicata anche all'estero nei Proceedings of the Royal Society di Londra.
Il B. fu un precursore in due campi dell'attività ingegnpristica: nel campo della regolazione automatica e in quello del condizionamento dell'aria (anche se privo di una regolazione dell'umidità atmosferica). È del 1883 un suo scritto sulla produzione industriale del ghiaccio e sul raffreddamento artificiale dell'aria. Nel 1884 egli realizzò un primo termostato per incubatrici e per altri piccoli ambienti, nonché un apparecchio termostatico a fiamma d'alcool. Ritornò sull'argomento del condizionamento dell'aria, più esattamente del condizionamento degli ambienti per gli allevamenti del baco da seta, nel 1888, presentando una memoria sul riscaldamento e sulla ventilazione delle bigattiere. Il B. intravvide le possibilità future dei composti del selenio, che sono sfocíate, diVersi decenni dopo, nell'ingegnosa creazione delle cellule fotoelettriche e, anche, di varie apparecchiature atte all'utilizzazione dell'energia solare. Nel 1881 eseguì uno studio sulla rapidità con la quale la luce modifica la resistenza elettrica del selenio e, nel 1887, compì una interessante ricerca sull'azione della luce sulla conducibilità calorifica del selenio cristawno, nonché varie altre ricerche sui seleniuri di rame e di argento.
Il B. morì a Feltre il 22 ott. 1932. Fu membro dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, e di varie altre accademie. Ebbe alte distinzioni, onorifiche e cavalleresche, incarichi e mandati anche di responsabilità, che assolse sempre con grande competenza.
Il B. scrisse oltre cinquanta opere tra cui ricordiamo, come particolarmente significative: Intorno ad un modo di semplificare in alcuni casi l'applicazione del metodo dei minimi quadrati al calcolo delle costanti empiriche, in Atti d. Ist. veneto di scienze, lett. ed arti, s. 5, I (1875), pp. 849-67; Sul valore dell'effetto Peltier in una coppia ferro-zinco, ibid., s. 5, V, 1 (1879), pp. 573-588; Intorno ad un nuovo e semplicissimo elettrodinamometro per correnti alternate assai deboli, ibid., s. 6, I, 1 (1883), pp. 563-67; Sulla produzione industriale del ghiaccio e sull'artificiale raffreddamento dell'aria, in Boll. di Bachicoltura, Padova, s. 2, I (1883), pp. 628-662; Regolatore automatico della temperatura per incubatrice ed altri piccoli ambienti, ibid., Padova, s. 2, II, 2 (1884), pp. 21-30; Sopra una nuova forma di elettrodinamometro, in Atti d. Ist. veneto di scienze lett. ed arti, s. 6, III, 2 (1885), pp. 1555-7; Cenni sul riscaldamento e sulla ventilazione delle bigattiere, in Boll. di Bachicoltura, Padova, s. 2, VI, 1 (apr. 1888), pp. 3-6; 3 (giugno 1888), pp. 41-6; 5 (ag. 1888), pp. 73-6; 6 (sett. 1888), pp. 81-88; Ricerche dilatometriche su alcuni azotati alcalini polimorfi e sull'azotato talloso, in Atti dell'Ist. veneto di scienze, lett. ed arti, s. 8, XII, 2 (1910), pp. 1151-1168. In collaborazione con A. Naccari: Manuale di fisica pratica, Torino 1874; Delle proprietà termoelettriche del sodio a varie temperature, in Atti d. Ist. veneto di scienze, lett. ed arti, s. 5, II, 2 (1876), pp. 599-619; Delle proprietà termoelettriche del potassio a varie temperature, ibid., pp. 875-887; Intorno all'influenza della magnetizzazione sulla conducibilità termica del ferro, ibid., s. 5, III, 1 (1877), pp. 83-127; Sul rapporto fra l'accorciamento unitario delle dimensioni trasversali di un'asta di caucciù stirata e l'allungamento unitario in senso longitudinale, ibid., pp. 679-709; Intorno alla influenza della temperatura e delle proporzioni dei metalli componenti sulle proprietà termoelettriche di alcune leghe, in L'elettricista, I, 11 (1877), pp. 329-334; 12 (1877), pp. 361-68; Sulla intensità del fenomeno Peltier a varie temperature, in Atti d. Ist. veneto di scienze, lettere ed arti, s. 5, IV, 1 (1878), pp. 23-68; Sui fenomeni termici prodotti dal passaggio della elettricità attraverso i gas rarefatti, ibid., s. 5, IV, 2 (1878), pp. 1227-1258; Sul riscaldamento dei corpi isolanti solidi e liquidi in causa di successive polarizzazioni elettrostatiche, in Atti d. R. Accad. d. scienze di Torino, XVII(1882), pp. 451-461. In collaborazione con R. Romanese: Proprietà termiche notevoli di alcuni ioduri doppi, in Atti d. Ist. veneto di scienze, lett. ed arti, s. 5, VI, 2 (1880), pp. 1051-1095; Sulla rapidità con cui la luce modifica la resistenza elettrica del selenio, ibid., s. 5, VII, 2 (1881), pp. 1355-62; On the specific heat of trasformation of the iodide of silver and of the alloys on compounds Cu2I2.AgI; Cu2I2.2AgI; Cu2I2.4AgI; Cu2I2.12AgI; PbI2.AgI, in Proceedings of the Royal Society, n. 221 (1882); e Philosophical transactions of the R. Society, III (1882); Proprietà termiche notevoli dello ioduro di argento e di altri corpi, in Atti d. Ist. veneto di scienze, lett. ed arti, s. 6, I, 2 (1883), pp. 1043-1069; Sul calore di trasformazione da uno ad altro sistema cristallino dell'azotato potassico, ibid., s. 6, III, 1 (1885), pp. 653-669; Sulla dilatazione e sui calori specifici e di trasformazione dell'azotato ammonico, ibid., s. 6, IV, 2 (1886), pp. 1395-1420. In collaborazione con S. Lussana: Azione della luce sulla conducibilità calorifica del selenio cristallino, in Atti dell'Ist. veneto di scienze, lett. ed arti, s. 6, V, 2 (1887), pp. 1117-1135; Alcune ricerche elettriche sui seleniuri di rame ed argento, ibid., s. 6, VI, 1 (1887), pp. 189-204; Sul passaggio di correnti elettriche attraverso cattivi contatti, ibid., s. 6, VI, 2 (1888), pp. 1137-1155; Alcune esperienze sull'occlusione dell'idrogeno nel nichel, ibid., pp. 1567-1572; Sui calori specifici e di trasformazione dei solfuri e seleniuri di argento e rame, ibid., s. 6, VII, 2 (1889), pp. 1051-1059; Sulla densità e sulla tensione superficiale delle soluzioni di anidride carbonica e di protossido di azoto nell'acqua e nell'alcool, ibid., pp. 1169-1178; Alcune ricerche sull'occlusione dell'idrogeno nel ferro e sulla tenacità di qualche metallo che abbia assorbito un gas, ibid., pp. 1321-1341; Sul passaggio dell'idrogeno nascente attraverso il ferro a temperatura ordinaria, ibid., s. 7, I, 2 (1890), pp. 1173-1218; Sul passaggio di idrogeno nascente attraverso il ferro, ibid., s. 8, XV, 2 (1913), pp. 483-488; In collaborazione con L. Finazzi: Sul calore che si produce bagnando le polveri, in Atti d. Ist. veneto di scienze, lett. ed arti, s. 8, IV, 2 (1902), pp. 503-524; Metodo idrostatico a compensazione per lo studio della dilatazione termica dei corpi, ibid., s. 8, XI, 2 (1910), pp. 917-923; Alcune ricerche sul calore di soluzione dell'iodio e dello zolfo, ibid., s. 8, XV, 2 (1912-13), pp. 1303 ss.
Bibl.: Notizie fornite dall'Ist. di fisica tecnica d. università di Padova; Roma, Archivio d. Ministero d. Pubblica Istruzione, fascicolo personale.