ALAGONA, Manfredi
Nato nella prima metà del sec. XIV, fratello di Ar-tale, gli succedette nel 1390 nella carica di gran giustiziere del Regno di Sicilia. Con lui l'alleanza, già esistente, con iChiaramonte contro le mire di conquista dell'isola da parte dell'Aragona, divenne più operante, mentre scomparve quasi del tutto la rivalità tra il baronaggio latino e quello catalano. L'A. si accordò con Andrea Chiaramonte contro chiunque minacciasse di turbare lo stato pacifico del Regno, per continuare a favorire Ladislao di Napoli contro il rivale angioino. Da papa Bonifacio IX ottenne, insieme con il Chiaramonte, con Antonio Ventimiglia e con Guglielmo Peralta, il riconoscimento ufficiale della carica vicariale. Il 10 luglio 1391 si fece promotore del convegno di Castronovo, in cui si cercò di unire le forze siciliane contro l'imminente pericolo di un'azione militare aragonese verso l'isola. Ma, quando avvenne lo sbarco dei Martini in Sicilia (1392), l'A. s'impegno con l'ambasciatore aragonese, Berenguer Cruillas, a non ostacolare l'impresa. Tuttavia rimase un elemento pericoloso agli occhi di Martino il Vecchio; nel maggio del 1392 gli fu tolta la carica di gran giustiziere, che fu affidata a Guglielmo Raimondo Moncada; dopo di che l'A. si trovò coinvolto nel preteso complotto che Andrea Chiaramonte avrebbe ordito contro Martino; posto in carcere, sembra vi morisse qualche anno dopo.
Fonti e Bibl.: G. Zurita, Anales de la corona de Aragòn, II, Zaragoza 158s, pp. 402-404, 422; I. La Lumia, I quattro vicari, in Storie siciliane, II, Palermo 1882, pp. 363-364, 459; I. Scaturro, Storia della città di Sciacca, I, Napoli 1925, pp. 493-495, 504-505; F. Giunta, Aragonesi e Catalani nel Mediterraneo, I, Palermo 1953, pp. 182- 195.