EIGEN, Manfred
Chimico-fisico, nato a Bochum il 9 maggio 1927. Ha studiato a Gottinga ed è poi entrato all'Istituto Max Planck di bio-chimica-fisica del quale è divenuto direttore e presidente. Gli si devono metodi di studio di reazioni veloci mediante tecniche di rilevamento che consentono di misurare tempi di semitrasformazione di 10-9 secondi. Tali sistemi consistono nel provocare un'alterazione brusca, ma moderata, nelle condizioni (temperatura, pressione, ecc.) di una reazione reversibile all'equilibrio; la reazione procederà fino a raggiungere le nuove condizioni di equilibrio e sarà così possibile eseguire misure di entità rapidamente variabili (per es., mediante fotomoltiplicatori, oscilloscopi, ecc.). Con questi sistemi è stato possibile estendere notevolmente lo studio dei meccanismi di reazione (per es., Ginetica della tautomeria chetoenolica), provare l'esistenza (misurandone la durata) di composti intermedi a vita breve in reazioni che avvengono allo stato gassoso, liquido o anche solido. Con le stesse tecniche l'E. ha studiato processi chimici della biologia molecolare, reazioni catalizzate da enzimi, riuscendo, per es., a ricostruire alcuni meccanismi della fotosintesi. Per queste ricerche nel 1967 gli è stato conferito il premio Nobel per la chimica (condiviso con G. W. Norrish e G. Porter).