Scrittore di lingua tedesca (Zabłotow, Ivano-Frankovsk, 1905 - Parigi 1984), di origine ebraico-polacca. Allievo di A. Adler a Vienna, docente di psicologia e politica sociale a Berlino, nel 1927 entrò nel Partito comunista. Emigrato nel 1933, abbandonò il partito criticandone il processo di stalinizzazione, optando per un socialismo di stampo umanistico. Della sua opera, che include tra l'altro scritti in francese, si ricorda soprattutto la trilogia a sfondo autobiografico Wie eine Träne im Ozean (1961), partecipe documento sulla tragedia dell'intellettuale europeo negli anni 1933-45. Ispirati ai ricordi, spesso rivissuti con impietoso spirito critico, sono anche i saggi Alfred Adler. Das Elend der Psychologie (1970), Individuum und Gemeinschaft (1978), Nur eine Brücke zwischen gestern und morgen (1980). Postumo è apparso il frammento del romanzo Der schwarze Zaun (1986).