MANDOLINO
. Strumento musicale affine alla mandola (v.) dalla quale è derivato nel corso del sec. XVIII, differenziandosene per le dimensioni minori e per la strettezza del manico (il quale inoltre termina in una cavicchiera di forma leggemente diversa: il lato maggiore non è al basso ma all'estremo superiore). Le corde possono essere otto (in quattro coppie internamente unisone e l'una dall'altra distanti d'una quinta: sol1-re2-la2-mi3) come nel mandolino napoletano, oppure dodici (anch'esse a coppie, nell'accordatura: sol1-si1-mi2-la2-re3-mi3) come nel mandolino milanese.
Lo strumento è quasi esclusivamente d'uso popolare, ed è assai diffuso in Italia, dove è accompagnato dalla chitarra. Nella musica d'arte esso compare assai di rado e quasi soltanto in corrispondenza con fini coloristici: v., per es., le serenate dell'Amant jaloux di M. Grétry, del Barbiere di Siviglia di G. Paisiello, del Don Giovanni di W. A. Mozart e dell'Otello di G. Verdi. Si ricordano, inoltre, una Sonatina e un Adagio per mandolino e cembalo di L. v. Beethoven (del 1790) e un intervento del mandolino nella VII sinfonia di G. Mahler.