MALÓN DE CHAIDE, Pedro
Mistico spagnolo dell'ordine agostiniano, nato a Cascante (Navarra) verso il 1530, morto a Barcellona nel 1589. Professò a Salamanca nel 1557, dopo di avere studiato nell'università di Saragozza, dove in seguito insegnò teologia. Predicatore, scrittore ascetico, autorevole nel suo ordine per cultura e per le cariche che tenne, discepolo di Luis de León, da cui derivò quel suo lirismo sobrio e profondo, M. de Ch. sopravvive nell'unica opera rimasta: La conversión de la Magdalena (1588; 1ª ediz., Alcalá 1593; e in Bibl. aut. esp., XXVII).
Maturatosi nella grande esperienza mistica del Cinquemnto spagnolo, M. de Ch., meno complesso di Santa Teresa e meno lirico di Luis de León, si adegua ad entrambi per l'immaginazione calda, pittorica, vivacissima. La Conversión è parafrasi del Vangelo di S. Luca, ma alle tre parti in cui essa è divisa - il peccato, la penitenza, la grazia - M. de Ch. ne aggiunse un'altra, che considera lo stato anteriore al peccato, il trapasso dalla purezza al male. La prosa ricca, sonora, scintillante di colori e di viva partecipazione, la lirica che vi si intercala ansiosa di fede e consapevole del divino, il prologo stesso, arguto, aggressivo, esperto di letteratura profana - anche se la combatte e la condanna, come la dei libri di cavalleria e della lirica amorosa e umanistica - e la difesa della lingua castigliana, di cui si esalta il valore nazionale, fanno della Conversión una tra le opere più originali della letteratura spagnola.
Bibl.: J. Pidal, in Estudios literarios, II, Madrid 1890, pp. 143-175; R. del Arco, El Padre M. de Ch., in Archivio histórico Hisp.-Agustiniano, XV (1920).