MALMARITATA
. Argomento, e quindi nome dato a un gruppo di canzoni assai diffuso in tutto il Medioevo e fino al sec. XVI e i cui esempî più antichi vengono dalla Francia (sec. XIII). Appartengono al ciclo di quelle poesie popolari che ritraggono i desiderî delle fanciulle bramose di marito, i pentimenti delle spose all'indomani delle nozze, e, in genere, le disillusioni della vita coniugale: temi largamente rappresentati anche nelle stampe popolari. La donna è mal maritata, perché ha sposato o, per imposizione dei suoi, un uomo che non era nel suo cuore (vecchio, deforme, ecc.), o, contro la volontà e gli avvertimenti dei genitori, un giovane che l'ha disillusa (beone, giocatore, ecc.). Nel primo caso, l'infelice cerca un rimedio nella fuga, abbandonando il talamo, d'intesa col vero amante; nel secondo l'unico suo scampo è il ritorno alla casa paterna, d'onde viene rimandata al marito. Talvolta la triste sposa confida i lamenti a un uccellino, affinché li riporti ai genitori.
Alla tradizione della fanciulla che, insoddisfatta dello sposo, lascia il talamo la sera delle nozze, si vuole (De Musset) alluda o si riporti la costumanza di Susa, per cui la sposa, dopo la benedizione, viene condotta in un luogo solitario fuori della città e là, in presenza degl'invitati e dei curiosi, dichiara al marito di voler tornare ai genitori. Riuscito vano ogni tentativo di distoglierla, lo sposo lascia a sorvegliarla un giovane. La lotta fra i due è aspra e lunga, e se la sposa riesce a fuggire, la consumazione del matrimonio è prorogata di ventiquattro ore. Non meno diffuse sono in Europa le canzoni della malmonacata o monacata a forza, che nella cella ov'è rinchiusa si strugge di dolore e di desiderio.
Bibl.: G. Paris, Les orig. de la poésie lirique en France au moyen âge, Parigi 1892; K. Bartsch, Altfranz. Romanzen u. Pastourellen, Lipsia 1870; A. Parducci, La canzone di Malmaritata in Francia, in Romania, XXXVIII (1909); F. Novati, Studi critici e letterari, Torino 1889; id., Contribu. alla storia della lirica music. ital., in Scritti varii in onore di R. Renier, Torino 1912 (cfr. V. Rossi, in Lares, III, 1914, pp. 103-107); C. Nigra, Canti del Piemonte, Torino 1888; A. De Musset, Voyage pittoresque en Italie, Partie septentrionale, Parigi s.a., pp. 4 e 5.