Corrente dei letterati greci che a fine Ottocento sosteneva l’uso della lingua popolare nella poesia. Con il progredire della questione della lingua, fino alla Seconda guerra mondiale, il termine designò in particolare la corrente estrema dei volgaristi, che sosteneva l’uso della lingua popolare anche nella prosa. Tale estremismo linguistico-letterario si incontrò spesso con quello politico di sinistra, e il termine passò a indicare qualsiasi forma di estremismo, fosse esso letterario, politico o artistico.