Vedi MALLIA dell'anno: 1961 - 1973 - 1995
MALLIA (v. vol. iv, p. 797 ss.)
Il Palazzo. - I recenti lavori hanno comportato numerosi restauri e consolidamenti e soprattutto la completa presentazione della facciata principale con lo sgombro della corte occidentale.
È una vasta area triangolare pavimentata, attraversata da marciapiedi lastricati il cui tracciato è più antico della facciata che essi sembrano circondare. A SO alcuni magazzini con numerose giare e con pavimenti stuccati appartengono a un diverso sistema di costruzione risalente alla prima epoca (MM I). A N della corte si trovano la cripta ipostila e l'agorà (v. oltre). Ad O la piazza è fiancheggiata da case rase al suolo. Una serie di saggi stratigrafici è stata fatta attraverso il complesso del palazzo per la preparazione della pubblicazione definitiva; essi mirano a precisare la cronologia particolareggiata di settori di difficile datazione, quali il deposito degli archivi, la regione della sala del leopardo, i lunghi magazzini del lato O e il lato S. I risultati sembrano piuttosto sconfortanti, nonostante si siano raggiunte alcune precisazioni. È stata preparata una pianta estremamente precisa del palazzo e dei suoi immediati contorni.
La città. - L'esplorazione della città proseguita sistematicamente su vasta scala ha dato risultati molto importanti.
1) Sul bordo del mare la Casa della Spiaggia (Casa ⊖) è in gran parte un impianto della prima epoca, dove si trovava una piccola officina di vasai: ruota del tornio, forno, abbondante ceramica fra cui numerosi "vasi di Chamaizi" uno dei quali con cinque segni geroglifici.
2) Fra Chrysolakkos e la baia di Santa Barbara, la Casa detta di Haghia Varvara e un abitazione di tipo rustico, organizzata intorno ad una sala con sostegno centrale che costituisce l'ambiente principale di questo tipo di case nell'architettura domestica di M.; il pavimento è leggermente più basso. La casa sarebbe stata distrutta alla fine del MT I.
3) A NO del palazzo, al margine della corte occidentale e della Via del Mare, che porta al quartiere Δ, è stato scoperto il centro politico della città minoica. Si compone di una vasta agorà e di una costruzione adiacente interrata, che deve essere stata una specie di pritaneo. La piazza rettangolare (m 30 × 40) con l'asse EO, è fiancheggiata da una spessa muraglia la cui base è decorata da una fila di lastre (ortostati) di calcare bianco. Questa muraglia era forse coronata di scalini (resti di passaggi a scala). È forata da tre grandi porte che mettevano la corte in comunicazione con le vie della città delle quali si è riconosciuta la rete: una via raggiungeva la corte occidentale e la porta N del Palazzo.
Questa agorà è stata impiantata nel Minoico Medio I B nel quartiere che era stato occupato prima da alcune abitazioni molto povere dell'epoca prepalaziale: si sono trovati bei vasi di Vasilikì (MA II), un'officina di tagliatori d'ossidiana, ecc., vasi di stile antico di Drakones. Magazzini o botteghe sono stati addossati in epoche diverse all'esterno delle mura dell'agorà (rnagazzini meridionali, molto poveri, e Casa della Cripta a Pilastro a NE con deposito di ceramica del MM III B). L'angolo SE della muraglia è stato rimpiazzato sulla corte ad ortostati dalla bella facciata a denti di una casa della seconda epoca (MT I A). Tracce innegabili di una "rioccupazione" micenea, costruzioni di diversa orientazione ed estese anche sulle antiche strade in disuso, sono state riconosciute sopra una parte delle rovine precedenti, ad E della corte. Sembra che l'area stessa dell'agorà sia stata risparmiata dalle costruzioni durante la vita urbana di M. senza che possa venir sicuramente attestato l'uso di quello che sussisteva delle primitive istallazioni.
A SO l'agorà comunica attraverso una porta monumentale ed un portico ad angolo, di cui è riconoscibile soltanto la pianta, con un complesso di costruzioni che non trova confronti nell'architettura minoica. Non ne resta che il piano inferiore, profondamente incassato nel suolo a due livelli: ciononostante rappresentava il piano nobile perché vi si accedeva dall'esterno direttamente attraverso una larga scalinata ad angolo; colonne lignee fuori asse, delle quali si sono ritrovate due basi di pietra in situ e la traccia di un'altra, contribuivano a sostenere il tetto donde il nome di cripta ipostila dato a questo complesso. Si è in presenza al livello profondo, a circa m 2 sotto il livello del suolo antico, di una infilata di cinque sale stuccate delle quali la prima e l'ultima erano munite di banchine su tre lati; una finestra e una porta stuccate si sono trovate quasi intatte. Questa cripta comunicava al livello mediano, di circa cm 8o sotto il livello del suolo antico, con una serie di cinque magazzini stuccati con canaletti e vaschette per il recupero dell'olio delle giare che vi erano allineate. L'istallazione risale alla prima epoca (MM I B); rovinò o fu distrutta e parzialmente riutilizzata nel MM III B, ma la suppellettile raccolta è molto povera: soprattutto coppette ammucchiate vicino alle uscite.
4) Più ad O, vicino all'officina dei sigilli scoperta nel 1956, è stato messo in luce dal 1965 un grande complesso di vani, abitazioni e magazzini. Come la cripta ipostila, è parzialmente incassato nel suolo antico e, come la cripta, ha conservato la stuccatura dei pavimenti e delle pareti ma, a differenza dell'allineamento molto semplice delle grandi sale della cripta, qui è un vero dedalo di piccoli ambienti nei quali è stata raccolta una suppellettile molto abbondante e interessante. Per la prima volta a M. lo scavo ha rivelato una ricca ceramica dipinta, policroma dello stile di Kamares, e vasi con decorazione marina o floreale esuberante in bianco su fondo scuro, e specialmente degli straordinari vassoi su tre piedi incurvati. Vi è stato trovato anche un bellissimo pugnale di bronzo con manico d'oro lavorato a traforo che si annovera fra i capolavori dell'oreficeria minoica del MM II, periodo al quale sembra, secondo l'attuale stato della ricerca, di dover datare tutto questo complesso. Lo scavo continua.
5) A S del quartiere Δ la costruzione di un museo stratigrafico ha portato alla scoperta di un interessante santuario urbano della stessa epoca MM II. Un passaggio pavimentato e un vestibolo, che si apre a sinistra su un magazzino contenente una diecina di giare, davano accesso, a destra, ad una vasta sala il cui centro era occupato da una tavola da offerte in terracotta con una cavità emisferica con tracce di fuoco; in segnito sono state trovate altre piccole tavole da offerta e un vaso a tubo. Una giara per libazioni vicino all'ingresso e una banchina richiamano simili santuari trovati finora, in genere, su alture.
6) Nel quartiere E, a S del palazzo una ripresa degli scavi su vasta scala nella grande villa a E ha permesso di raggiungere il limite orientale e di precisarne la cronologia. La "rioccupazione" dovrebbe esser considerata come un nuovo impianto di abitazioni povere del MT III B sulle rovine di uno strato del MT III A o MT II, poco importante, che rappresentava un prolungamento della fase principale della casa, cioè il M TI A. Aldilà di una stradina l'esplorazione del quartiere è continuata per cercar di definire minuziosamente tutte le fasi della storia urbana di questo quartiere. D'altro canto gli unici elementi notevoli sono una preziosa pavimentazione del suolo a lastre a "mosaico" e una inumazione tarda, la prima nel luogo della città stessa.
Cronologia e storia. - Gli scavi di questi ultimi anni hanno dimostrato la grande somiglianza tra la storia del luogo di M. e quella di Cnosso. I palazzi hanno avuto le stesse vicende. L'abitato, che compare soltanto nel MA II, ha avuto nel MM I B e nel MM II una fase particolarmente brillante di prosperità e di sviluppo. La storia non ha più arresti, la vita urbana, che abbandona o trascura alcuni quartieri, rifiorisce altrove con rifacimenti o con costruzioni nuove di cui il palazzo sembra sempre di più costituire il centro fino al suo abbandono e alla distruzione alla fine del MT I B - MT II. Nel MT III B alcuni quartieri, ma non il palazzo, ripresentano per un breve periodo una occupazione e una attività che non sono trascurabili. Nell'area urbana niente è sicuramente databile al MT III C. Soltanto le tombe lungo il bordo del mare assicurano una certa continuità fino all'epoca geometrica.
La baia di M. non interesserà più fino all'epoca romana, quando si hanno tombe vicino alla spiaggia; un grande sarcofago di marmo di epoca antonina, riutilizzato in un sotterraneo funerario che diventerà il martyrium di una basilica paleocristiana, al centro della "palude" di M.; una cisterna romana di Klozani e tombe con piccoli vasi di vetro vicino a Stalidha.
Bibl.: La pubblicazione di Études Crétoises è proseguita con i volumi XII, F. Chapouthier, P. Demargne e A. Dessenne, Palais, Quatrième Rapport, 1962, e XIII, H. e M. van Effenterre, Site et Nécropoles, II, 1963. Cfr. anche per gli scheletri di M.: R.-P. Charles, Anthrop. archéol. de la Crète, in Étud. Crét., XIV, 1965, p. 45. Altri volumi sono in stampa e riguarderanno il Centro Politico l'Agorà e la cripta ipostila.
Resoconti sugli scavi recenti sono apparsi nella Chronique, in Bull. Corr. Hell., LXXXV, 1961, pp. 940-953; LXXXVI, 1962, pp. 969-974; LXXXVII, 1963, pp. 875-878; LXXXVIII, 1964, pp. 905-915; LXXXIX, 1965, pp. 999-1005; XC, 1966, pp. 1007-1019; XCI, 1967, pp. 882-889. Si aggiunga per la cronologia e per il restauro del palazzo: N. Platon, in Κρητ. Χρον., XV-XVI, 1961-62, pp. 126-136; ᾿Αρχ. ᾿Εϕ., 1968, pp. 1-58; St. Alexiou, in Actes 2° Congr. Étud. Crét., I, (1968), pp. 105-114; J. W. Graham, The Palaces of Crete, Princeton 1962, riassunto della sintesi dei suoi studî in Amer. Journ. of Arch., 1957 e 1961. Per il Centro politico, cfr. H. van Effenterre, in Κρητ. Χρον., XV-XVI, 1961-1962, I, pp. 186-194 (con M.-C. Salaün); Compt. Rend. Acad. Inscr., 1963, pp. 20-29; Preuves, febbraio 1963, pp. 15-23; Rev. Hist. 1963, pp. 1-18; Bull. Corr. Hell., LXXXVII, 1963, pp. 229-251; Rev. Philos. Fr. Etr., 1964, pp. 405-434 (con H. Trocmé); Archaeologia, n. 9, 1966, pp. 60-65. Per le case di M. cfr.: O. Pelon, in Bull. Corr. Hell., XC, 1966, pp. 552-585; XCI, 1967, pp. 494-512. Per il santuario urbano J.-C. Poursat, in Bull. Corr. Hell., XC, 1966, pp. 514-551. Per il sigillo geroglifico di M.: O. Pelon, in Bull. Corr. Hell., LXXXIX, 1965, pp. 1-9; i numerosi sigilli dell'edificio dei sigilli saranno pubblicati da A. Dessenne e J.-C. Pourst, nel volume II del Corpus der Min. und Myk. Siegel. Segnaliamo infine che la Guide des Fouilles Françaises de Crète di H. van Effenterre e Cl. Tiré, Atene-Parigi 1966, è principalmente consacrata a Mallia.