MALIDE (ἡ Μαλὶς γῆ, Malis)
Piccola regione situata ai confini tra la Grecia settentrionale e centrale, costituita per la massima parte da quella fertile pianura solcata dal fiume Spercheo, la quale è bagnata ad oriente dal Golfo Maliaco, limitata a settentrione e a mezzogiorno dalle zone montuose dell'Othrys e dell'Eta. In questa regione i Malî giunsero attraverso i passi dell'Eta, e vi restarono dopo avere sottomessa una più antica popnlazione, i Cilicrami, avendo come finitimi gli Eniani e gli Etoli a occidente, gli Etei e i Locresi a mezzogiorno. L'età di questa invasione non si può definire con maggiore esattezza se non col ricordare che i Malî sono ignoti ai poemi omerici. Stabilitisi i Malî nella nuova patria, cominciò a delinearsi in essi una triplice divisione: Trachinî, Paralî, Irei. Il primo nome si riferisce alla città malia di Trachis, il secondo a un termine geografico ("lungo il mare"), il terzo all'antica città di Ira ('Ιρά, poeticamente ῏Ιρος), la quale ebbe certamente rapporti con la religione dei Malî, e ferse va collocata nella zona sacra delle Termopile. Questa popolazione forte e rude, che fu molto rinomata per la sua abilità nel lanciare i dardi e in diverse occasioni fornì apprezzati mercenarî ad altri popoli della Grecia, venne ben presto a contatto con i Tessali, ed acquistò singolare importanza dalla più antica anfizionia, che si raccoglieva intorno al santuario di Demetra ad Antela presso le Termopile: consiglio anfizionico nel quale i Malî ottennero quelle due voci, che poi conservarono anche quando la sede del consiglio fu trasportata a Delfi. Nei tempi più antichi la capitale della Malide era Trachis, sulle alture dell'Eta, la città che fu resa celebre - come sfondo del tragico mito di Eracle e Deianira - dalle Trachinie di Sofocle. Gli stretti rapporti, che forse meglio potrebbero essere chiamati una specie di dipendenza, fra la Tessaglia e la Malide, si manifestarono chiaramente al tempo delle guerre persiane, durante le quali i Malî seguirono i Tessali nel favorire i Persiani; anzi malio, e precisamente di Trachis, fu Efialte, il traditore di Leonida alle Termopile. Scoppiata la guerra del Peloponneso, i Malî inclinarono dalla parte dei Lacedemoni, e a Sparta si rivolsero per essere protetti contro il pericolo degl'invadenti Etei. Sparta, naturalmente, li soccorse, fondò nel 426 una nuova città, Eraclea, a brevissima distanza da Trachis ormai decaduta, e cominciò a esercitare sulla regione un'autorità che durò quasi di continuo fino alla battaglia di Leuttra (371). In questo medesimo anno Giasone tiranno di Fere, forte della propria alleanza con i vincitori tebani, consegnò agli Etei la spartana Eraclea e il suo territorio, sì che poco dopo (368) il confine meridionale della Malide fu costituito dal fiume Spercheo e città principale divenne Lamia. Morto Giasone (370), i Malî subirono successivamente l'autorità dei Tebani, dei Macedoni e degli Etoli. Nel 189, abbattuta la potenza della Lega etolica, i Romani aggregarono la Malide alla Tessaglia, alla quale essa venne definitivamente assimilata sotto Augusto, nel 27 a. C. Fra le città più notevoli della Malide si possono ricordare, oltre quelle già citate, Anticira nella pianura dello Spercheo, ed Echino sull'orlo settentrionale del Golfo Maliaco.
Bibl.: C. Bursian, Geogr. v. Griechenland, I, Lipsia 1862, p. 90 segg.; G. Kip, Thess. Studien, Halle 1910, p. 42 segg.; F. Stählin, Das hell. Thessalien, Stoccarda 1924, p. 212 segg.; G. Daux e P. de la Coste, Messelière, in Bull. Cor. Hell., XLVIII (1924), pp. 343 segg., 522 seg.; F. Stählin, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIV, col. 900 segg. - Iscrizioni in Inscr. Gr., IX, ii, p. 60 segg. - Monete in V. B. Head, Hist. Num., 2ª ed., Oxford 1911, p. 296 seg.