Maldive
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(XXII, p. 3; App. III, ii, p. 18; IV, ii, p. 378; V, iii, p. 299)
Geografia umana ed economica
di Guido Barbina
Stato insulare (1190 isole di origine corallina, raggruppate in 26 atolli, con 244.600 ab. al censimento del 1995, divenuti 271.000 nel 1998, secondo una stima dell'ONU) dell'Oceano Indiano, 670 km a sud-ovest dello Srī Laṅkā, con capitale Male (63.000 ab. nel 1995). Il clima è di tipo monsonico, con temperature medie sui 27 °C e piogge abbondanti. L'arcipelago è condizionato da un'elevatissima vulnerabilità ecologica, soprattutto rispetto all'innalzamento del livello dell'oceano conseguente al riscaldamento dell'atmosfera. La popolazione parla la lingua locale (dhivehi) e per la maggioranza aderisce all'islamismo sunnita, che è la religione ufficiale dello Stato.
L'economia delle M. è basata sulle attività primarie e, soprattutto, sul turismo: l'agricoltura (palma da cocco) produce quasi esclusivamente per il mercato interno, mentre la pesca del tonno, che occupa gran parte della manodopera locale e contribuisce in misura prevalente alle esportazioni, si va riorganizzando in forma più moderna grazie agli aiuti internazionali. Dalla fine degli anni Ottanta, il turismo è diventato il settore economico più importante (339.000 visitatori nel 1996) ed è sostenuto da buone strutture ricettive e da una legislazione molto attenta nell'impedire sia il degrado dell'ambiente naturale sia le forme marginali e deteriori di questa attività; i turisti provengono principalmente dalla Germania, dall'Italia e dal Giappone. Le M. non presentano le caratteristiche tipiche del sottosviluppo, sebbene gran parte dei manufatti essenziali e le fonti di energia debbano essere importati e la bilancia commerciale sia costantemente in passivo, specie dopo che, nel 1975, gli Inglesi hanno chiuso la loro base militare. Negli scambi commerciali il Regno Unito rimane il principale acquirente, mentre l'India è il maggiore fornitore.
Storia
di Paola Salvatori
L'assenza di partiti politici e la prolungata permanenza come presidente della Repubblica di M.A. Gayoom (in carica dal 1978) hanno contribuito a rendere la vita politica del paese sostanzialmente stabile e priva di significativi mutamenti. Nel corso degli anni Novanta Gayoom, rieletto plebiscitariamente per la quarta volta nel 1993, pur dichiarandosi disponibile ad avviare un processo di graduale democratizzazione, non modificò in pratica la propria condotta politica: i partiti continuarono a essere interdetti mentre l'informazione rimase sottoposta a una rigida censura.
Sul piano economico il governo cercò in questi anni di diversificare le attività produttive, basate essenzialmente sulla pesca, e furono favoriti gli investimenti stranieri nel settore turistico. Un'attenzione particolare continuò a essere rivolta ai problemi ambientali sottolineando, anche a livello internazionale, la minaccia gravante sulle M., così come sulle altre isole vicine poco sopraelevate, per la possibile crescita del livello del mare dovuta all'effetto serra.
Nel settembre 1998 Gayoom fu rieletto presidente con oltre l'80% dei consensi.