MALDIVE (XX, p. 3)
L'arcipelago dell'Oceano Indiano, sotto protettorato britannico dal 1887, ha ottenuto l'indipendenza il 26 luglio 1965, e si è costituito nel 1968 in repubblica presidenziale. Il gruppo insulare comprende circa 2000 isole coralline (solo 220 sono abitate), distribuite in una dozzina di atolli: ai fini amministrativi sono raggruppate in 19 circoscrizioni. La superficie complessiva è di 298 km2. Nel 1974 la popolazione era di 128.697 ab. (103.800 al censimento del 1967), in prevalenza di origine singalese, distinti in due gruppi etnici: l'uno, diffuso nel Nord, presenta caratteri razziali prevalentemente dravidici, acquisiti in seguito alla crescente diffusione di matrimoni con donne indiane; l'altro, concentrato per lo più nella zona centrale, denota una spiccata influenza dell'elemento semitico apportato dagli Arabi. Anche la religione predominante è diventata la musulmana, sebbene sopravvivano ancora molti antichi riti: essa influenza pure la composizione sociale della popolazione, tuttora divisa, secondo il diritto musulmano, in tre caste: nobili, media classe e popolo. Nel contempo, accanto al dialetto singalese che funge da lingua ufficiale, si è diffuso negli ultimi anni l'arabo.
Il popolamento delle isole M., iniziato solo a partire dal 1791 da parte dei francesi, si è incrementato negli ultimi decenni ad opera di cospicue schiere di coloni provenienti dall'isola di Maurizio, dall'Africa e da Ceylon. L'alta densità di popolazione (418 ab./km2) crea allo stato non pochi problemi, tra i quali assumono particolare rilevanza quelli alimentare (il regime alimentare, poverissimo, si basa sul riso, totalmente importato, e sui prodotti della pesca) e sanitario (sono numerosissime le malattie infettive, quali tubercolosi, lebbra, tetano, filariosi, malaria).
Dal punto di vista economico, l'arcipelago risente della persistenza di attività arcaiche difficilmente sradicabili data la scarsa diffusione delle tecnologie più avanzate. I principali prodotti del suolo sono la palma da cocco (da cui si ricavano olio, copra, fibre tessili) e la frutta tropicale (mango, cedro, papaia, melograno, banano).
L'allevamento è limitato ai caprini e agli animali da cortile.
Molto più importante è lo sfruttamento delle risorse del mare e delle numerose lagune: i Maldiviani, marinai abilissimi, hanno fatto della pesca (bonito o pesce delle M.) il prodotto base della loro povera economia (27.900 t nel 1975).
Gli atolli offrono condizioni favorevoli sia per la navigazione sia per la pesca, che viene effettuata su tre tipi diversi di imbarcazioni: le bokkura, piccole barche a remi, per due o tre persone, utilizzate solo lungo i laghi costieri; le dhoni, più grandi, che possono ospitare fino a 10 pescatori, e le bathali, ancora più grandi, destinate alle comunicazioni tra i diversi atolli. Il reddito della pesca va per il 40% al proprietario dell'imbarcazione e per il resto all'equipaggio.
Altra fonte economica è il turismo, di netta provenienza scandinava. La Crescent tourism agency, rompendo la tradizionale ostilità verso i turisti, controlla alcune piccole isole dell'atollo di Male e dal 1972 l'isolotto di Bandos, che sono attrezzati con bungalows e analoghe infrastrutture.
Il commercio viene svolto principalmente con la vicina Ceylon, con esportazione di prodotti della pesca e dell'artigianato (vasi laccati, conchiglie lavorate, stuoie) e con importazione di riso e di altri generi di prima necessità. L'unica città di tutto l'arcipelago è la capitale, Male (15.740 ab. nel 1974), cittadina costruita a pianta geometrica con una larga strada mediana, limitata dagli edifici adibiti ad abitazione o uffici, dalle scuole e dalle umili moschee. Nelle altre isole predomina il fitto insediamento in villaggi rurali, ai margini della foresta, o pescherecci.
Le isole di Gan e di Hulele costituiscono delle importanti basi aeree inglesi e statunitensi.
Bibl.: J. Dupuis, Les Maldives, in Cahiers d'Outremer, XXVII, 1974.
Storia. - Dopo l'accordo del 1963, con il quale la Gran Bretagna s'impegnava a ristabilire l'autorità del governo di Malè sulle isole ribelli in cambio di concessioni alla BBC, il 26 luglio 1965 le isole ottenevano l'indipendenza, pur rimanendo agl'Inglesi la base navale di Gan sino al 1968. Nel novembre 1968 assumevano la forma istituzionale repubblicana. Il 7 marzo 1975 il presidente della Repubblica Amir Ibrahim Nasir deponeva con un colpo di forza il primo ministro Ahmed Zaki, che il 22 febbraio aveva ottenuto l'investitura parlamentare con 36 voti contro 16, esiliandolo in un isolotto dell'arcipelago e assumendo anche la funzione di capo del governo.